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Appena rientrata. Fuori c'è un vento gelido, nonostante il sole. Marzo pazzerello? E si. Davvero folle direi.
In casa per fortuna c'è un bel tepore e vorrei restarmene qui accucciata a scrivere e scrivere, ma devo darmi una mossa, ho mille cose da fare.
Sono appena tornata dalla campagna, dal Trullo The Nice, dove, in previsione del futuro orto, dovevo raccogliere le ultime verdure prima dell'aratura.
Ancora resistevano cavoli, verze e verze rosse, qualche piccolo finocchio smunto e semicongelato.
Le talpe hanno fatto del mio orto il loro ristorante e se la son spassata. Infatti cavole e verze non avevano più radici e stavano per rotolare liberamente per la campagna senza un appiglio sicuro.
Quindi ho raccolto tutto ed ora cominceremo a pianificare cosa comprare e come disporre le piantine per l'orto estivo. Sono felice perchè questo è il momento di piantare quello che renderà profumato la nostra tavola per tutta la bella stagione. E con noi ne godranno coloro che verrano a trovarci, ospiti, amici...
Queste sono le giornate e i progetti rigeneranti di cui tutti quanto dovrebbero godere. Passare qualche ora nel silenzio o meglio nei rumori della campagna ha un potere benefico sulla mente. Ti svuota i pensieri, te ne fa venire di nuovi e positivi, più di una tavoletta di cioccolata o di una tisana consumata al chiuso.
E ora la ricetta di oggi.
Avevo in frigo ancora un pò di una mortadella che mi era stata regalata da due mie amiche carissime che producono salumi da favola. E sono da favola pure loro. Angela e Micaela Santoro, le Santorine. E loro non sanno che ne ho fatto un uso insolito che poi si è rivelato geniale, per risultato e gusto.
Sapete quelle belle mortadelline intere che amiamo tagliare a listarelle spesse, da mangiare a morsi da prima fame, sperando che ci sia qualcuno accanto a noi che ci fermi, prima di mangiare tutto il contenuto del piatto?
Si proprio quelle.
Avevo ancora un paio di fettone che ho tagliato a cubetti e per evitare di mangiarle subito, ho mangiato i due finocchi magri e semicongelati di cui sopra, e nel frattempo ho preparato questa minestra di verze biobio mie e riso integrale, profumata con i cubetti di mortadella (anzichè pancetta affumicata che uso di solito) e peperoncino fresco per renderla piccantina e stuzzicante.
Non potrete capire se prima non la rifate e non l'assaggiate.
E' un connubio perfetto. Da mangiare contente per quanto è buono e serene per la qualità degli ingredienti che utilizzate.
Ecco la ricetta e poi fatemi sapere
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Riso integrale piccante con verze e cubetti di mortadella
Ingredienti
- cipolla
- pomodori pelati
- olio extravergine di oliva
- una 'scorza' di formaggio (facoltativo)
- pomodori pelati
- olio extravergine di oliva
- una 'scorza' di formaggio (facoltativo)
- peperoncino
Procedimento
In un tegame alto mettere a riscaldare l'olio, i cubetti di mortadella, l'aglio e la cipolla tagliata fine. Far appassire.
Aggiungere la verza precedentemente lavata, privata delle parti dure e tagliata a listarelle, e farla appassire.
Aggiungere i pomodori pelati, in quantità sufficiente per dare un colore rosa e non rosso al sugo.
Versare acqua in quantità sufficiente per cuocere il riso in seguito e portare ad ebollizione. Salare. Immergere la 'scorza' del formaggio che durante la cottura si ammorbidirà e darà sapore alla minestra. Mettere il riso e a metà cottura aggiungere il peperoncino.
Servire bollente.
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Ciao Anna, bellissima ricetta e immagini accattivanti. Mi piace il procedimento che hai seguito per la realizzazione della minestra e l'uso della mortadella. Non penso mai ad un suo impiego in cotture lunghe e invece è fantastica. Proverò senz'altro, anche perché ho appena preso una mortadella di un prduttore artigianale marchigiano e non so perché ho chiesto di tagliarla in due altissime fette invece che in fettine sottili. E poi vedo questa tua preparazione. Era destino..... A presto, Giovanna
RispondiEliminaSignore & signora
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