Alle 16 ho un appuntamento. Il cielo si sta oscurando velocemente e non promette niente di buono. Ieri ho mandato un messaggio ad un mio amico col quale abbiamo lavorato insieme tempo fa, divertendomi moltissimo. Da quando sono a Roma mi è venuta la fissa di scrivere in romano. Mi fa sentire, come dire, a casa in un posto che non è casa mia. Non ho radici qui. Solo qualche radichetta che ho piantato da quando avevo 10 anni, venendo almeno una volta l’anno qui. Ed è per questo che ho accettato di venirci a vivere. Non per sempre. A spizzichi e bocconi. Due/tre settimane qui e una giù. Giusto il tempo di essere contenta di stare in un posto e poi stancarmi. Cambiare posto ed essere sempre felice di tornare nell’altro.
Dicevo, gli ho mandato un messaggio per ricordargli un invito a pranzo per parlare di lavoro. Ammazzandoci dalle risate per il mio romano abbiamo deciso, no pranzo, si caffè e vengo con un amico. L’amico lo conoscevo già, grande musicista, che fa la musica che piace a me, rock, forte, bella, ma con contenuti veri, di quelli che ti fanno pensare. Tanto lo sanno tutti quelli che mi conoscono che sotto l’aspetto angelico e solare, si nasconde in me un cuore metal, dark, che scoppia di musica dura ad alto volume. Si vabbè direte…. ma non lo dite, perchè è vero.
Mi dico, solo il caffè davvero gli faccio trovare? no, tanto che ci vuole? cinque minuti impasto un dolce, sperando che venga bene, così parliamo, beviamo il caffè caldo, un pezzo di dolce bello caldo…. E così mentre penso il dolce è già nel forno. Senza bilancia, misurato con i bicchieri, al volo, un plum cake, così me lo ritrovo anche per domani mattina per colazione.
Alle 16 puntuali come un orologio che va bene, suona il citofono. Fuori il cielo è sempre più nero. Minaccia. Arrivano i miei amici e come nel detto ‘ora devi far piovere’, che si dice quando si fa una cosa desiderata da tempo che poi si riesce a realizzare, comincia a grandinare. Un segno del destino.
Appena entrati, ci salutiamo e assisto alla loro reazione. Nasi che annusano l’aria, capiscono quello che succede nel forno, sorrisi che si allargano e occhi che diventano sognanti. E la felicità is in the air. E comincia così un pomeriggio di brain storming intenso che porterà sicuramente a progetti interessanti. D’altro canto se si mettono insieme ‘l’omo più importante der cinema’, il più tosto dei musicisti rock, e la blogger più casinista che c’è, non può venir fuori che qualcosa di forte. Ne vedremo delle belle.
Intanto vi do la ricetta del plum cake che, per dovere di cronaca, è durato pochi minuti, e vi lascio in attesa dei nostri progetti….
YEEEAAAHHHHHH
Plum cake al limone
- due bicchieri di farina 00 (1 bicchiere = 200 ml scarsi)
- mezzo bicchiere di amido di mais
- un bicchiere scarso di zucchero
- tre uova
- lievito per dolci
- un bicchiere scarso di latte
- due dita di olio di semi o burro sciolto o olio extravergie di oliva leggero
- la scorza grattugiata di due limoni biologici grandi
Mescolare prima gli ingredienti solidi e poi insieme tutti i liquidi. Mescolare energicamente con la frusta ficnhè vedrete formarsi delle bolle in superficie, che fanno plop plop
Foderare di carta da forno bagnata uno stampo da plum cake. Versare l’impasto e infornare a 180° in forno già caldo. Aspettare circa 20/30 minuti e controllare ogni tanto con lo stuzzicadenti che ne esca asciutto.
Spolverizzare con abbondante zucchero a velo e servire con una buona marmellata, di ciliege o di mirtilli o di arance…. come preferite.
aria di festa, di profumo di dolce e di musica rock.... colpita e affondata ;-)
RispondiEliminaecchetedevodadi??? ogni lassata è persa....
RispondiEliminaaspetto le novità che saranno sicuramente divertenti...a veder il tono del post e le facce degli amici!!!!! <3
Curiosa ioooooooo!
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