Eccole qua. Ora sono sempre sulla mia tavola. Da quando spuntano ai primi freddi a quando finiscono la loro vita, fiorendo. Un tempo era l’unica cosa che non gradivo mangiare. Invece a casa mia ne andavano matti, soprattutto mia madre. E lei, con la santa pazienza, ogni volta che le preparava per gli altri, a me preparava… la pastina in bianco. Poi col tempo, avevo imparato ad invidiare il gusto che leggevo sul viso di tutti, e tutti si stupivano del mio rifiuto di mangiarle. E io liquidavo tutti, altezzosa, dicendo che ‘le cime di rapa hanno un gusto strano, e poi, o si amano o si odiano. E io le odio’. Però mi sentivo un’esclusa da questo girone rapaiolo di goduriosi. E allora decisi di imparare a mangiarle. C’è voluto un bel pò di tempo e di tentativi, ma alla fine ci son riuscita. E ormai da molto me le gusto anch’io, come tutti. Continuo a pensare che il loro è un sapore particolare, tra l’amaro e il dolce, ma le amo proprio per questo.
E col tempo ho anche imparato diverse tecniche per pulirle e cucinarle. Mia nonna diceva che bisogna cercare di recuperare quanto più possibile della pianta e, a parte le parti marce o gialle, si poteva mangiare proprio tutto. Da mamma che è sempre stata un pò schizzinosa ho imparato a raccogliere le cime e le foglie più tenere. E io ho scelto il metodo della nonna per due motivi. il primo è che conprare due chili di verdura e poi ritrovarsi appena 600 g di cime lo ritengo uno spreco enorme e poi ho provato a cucinare foglie e torsoli e ho scoperto che sono buonissimi! anzi, si possono creare delle ricette squisite, come quella che pubblicherò di seguito.
La stessa riflessione si può estendere a tutte le verdure che conosciamo, tipo cavoli, broccoli, cime nere, patate, e carote, di cui utilizzare tutto, come abbiamo anche visto in precdenza con le barbabietole.Dunque non resta che provare!
Penne con foglie di rapa e pangrattato piccante alle acciughe
(Per due persone)
- 120 g di penne rigate
- 500/600 g di foglie e torsoli di cime di rapa
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 3 cucchiai di pangrattato
- due acciughe dissalate e lavate
- peperoncino piccante
Lavare accuratamente le foglie di cime di rapa. Eliminare i filamenti dai torsoli. Lessare il tutto in acqua bollente salata. Con una schiumarola scolare le verdure e versare la pasta nella stessa acqua. Quando la pasta sarà molto al dente preparare il condimento. In una padella abbastanza larga per saltare dopo tutto, versare l’olio e appena comincia a riscaldarsi aggiungere i peperoncino e le acciughe. Quando saranno sciolte aggiungere il pangrattato e mescolare fino a quando sarà diventato croccante e dorato.
Versare le verdure e la pasta nella padella e amalgamare .
Servire caldo.
ciao cara
RispondiEliminacome non potrei amare le "nostre" cime di rapa? devo amarle il doppio ,come te, per compensare quanto io le abbia evitate schizzinosa in gioventù.
E come te ho imparato a usare la maggior parte della pianta visto che molto spesso,lo scarto e il doppio del frutto. Le "rose" come le chiamiamo qui vanno con orecchiette o tripoline
e con le foglie esterne e i torsoli (buonissimi anche loro)ho imparato a preparare una deliziosa torta salata che va a ruba quando è in tavola.
Il tuo condimento riservato a questo piatto mi riporta in mente la cucina di mamma , ottimo.
baciotto
amo anche io le cime di rapa, sia con la pasta che come contorno, favolose
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