Il giorno dell’Immacolata qui da noi, si usa addobbare l’albero di Natale. Vedo in giro tanti alberi perfetti e ricchi. Ma io amo tantissimo gli alberi secchi, non tagliati, ma trovati per caso nella campagna. Quello dello scorso anno mi è piaciuto così tanto che ho deciso di conservarlo anche per quest’anno. L’ho messo sul balcone ad aspettare e l’ho anche usato a Pasqua come….albero di Pasqua, pieno di colombe bianche e uova. Ed eccolo nella versione rossa. MI piace l’idea del recupero e ogni volta sono contenta della scelta fatta.
Lo scorso anno era addobbato solo con luci e palle trasparenti contenenti pout pourri profumato.
Quest’anno solo palle rosse, un paio di guantini di lana portafortuna, regalo di una persona speciale, una palla di paillettes regalo dei miei figli quando erano piccoli e il mio Angelo beneaugurante. E tante luci.
Avere l’albero di Natale con le luci accese per tutto il giorno mi piace. Mi fa compagnia. Mi mette addosso l’aria della festa. E poi amo guardarlo di sera, con tutte le altre luci spente, mentre sono sul divano. E l’accendo da oggi e rimarrà così fino all’Epifania, giorno in cui da noi si tolgono tutti gli addobbi.
Qui abbiamo già iniziato i pranzi e le cene delle feste con menù felicemente ridotti alla metà. Abbiamo tutti bisogno di leggerezza e ci stiamo regolando di conseguenza.
Quindi per oggi l’albero, domani…. vedremo.
State con me….
Il mio albero è sempre il solito, comprato quando mia figlia aveva 3 anni e cresciuto nel tempo, con decorazioni raccolte in giro per il mondo anno dopo anno. Ognuna ha un significato speciale, un luogo speciale, un momento speciale. Anche a me piacerebbe fare qualcosa di diverso ogni anno, ma mi rendo conto che quando tiro fuori le decorazioni, tutte bellissimo e mi torna in mente: Questa l'abbiamo presa qui, quest'altra me l'ha regalata lei, ecc...è un viaggio nel tempo davvero commovente.
RispondiEliminaTi mando un bacio carissima.
cara Patrizia, aspetta il prossimo post e ti farò fare due risate sulla storia dei miei alberi.
RispondiEliminaPiù che ricordi sto cominciando a fare spazio per le future cose da ricordare.
Il peso della nostalgia sta diventando ingombrante.
Meglio presente e futuro.
un abbraccio
Anna
Anch'io da quando Martina avevo un anno ho sempre il solito albero e quando era piccolina ci divertivamo a preparare le decorazioni insieme ! Si iniziava a novembre ed era anche comodo avere qualcosa da fare nei pomeriggi...quando i pupi sono,piccini è importante poter riempire i pomeriggi, no? Così abbiamo le palle di Natale di polistirolo rivestite a spicchi con le stoffe tutte diverse, le casette, gli alberelli e i cuori di lana cotta colorata, i sacchettini di stoffa riempiti di ovatta belli cicciotti...e mi piace riaverli ogni anno, anche a Martina che ormai domani ne ha 18. Sono i riti che danno sicurezza anche se è infantile...è bellissimo il tuo albero Anna, un abbraccio grande !
RispondiEliminaMarina
Ma è bellissimo,oltretutto autentico,mi sarebbe sempre piaciuto cambiare e fare anch'io l'albero come il tuo,ma non ne sono capace,che tristezza ,alla fine uso sempre le stesse palle,che palle.
RispondiEliminaAnnina in attesa del post successivo ti dico che quest'annno per la prima volta dopo tanto tanto tempo sono tornata in un vivaio come facevo da bambina con mio papà, sceglievamo un alberello non tanto grande che poi potesse continuare a vivere dopo le feste nel giardino condominiale fino al Natale successivo. Ecco, quest'anno in casa avevo bisogno di profumo d'abete che gli alberi finti, seppur bellissimi, non hanno. E' piccolo, con un bel vaso e radici che spero cresceranno forti in giardino. Su di lui solo lucine e piccole decorazioni di paglia.
RispondiEliminaun bacino tua Pippi