Eccomi qui, sono tornata a casa. Qui, sul mio blog. La faccio breve, mi son dovuta assentare per un intervento all’anca che dovevo proprio fare. La cosa si è fatta un pò più lunga del previsto, ma confido che in breve tempo si risolva del tutto. Non è stato proprio un periodo facile, tant’è che non sono riuscita manco a scrivere un post. Pensavo, bè ora dovrò fermarmi più di un mese, hai voglia a scrivere, leggere, organizzare con calma…. Seeeee, niente di tutto questo. Quando non ti senti ‘proprio in forma’ ti rinchiudi in una stanza che sembra essere senza finestre, senza luce, senza tempo e basta. E da li aspetti solo di uscire. Bè ora basta con questa lagna…
Piccoli passi, piccole cose che diventano sintomo di risalita, si affacciano ogni giorno. Ricominci a sentire i profumi, ti torna un pò di appetito, ti riaffacci su facebook anche se ancora non ti vengono in mente cose intelligenti da dire. E poi senti il bisogno di spalmarti una crema idratante, di aggiustarti i capelli, di rimetterti lo smalto, cominciando da quello trasparente. Hai voglia di aria, ma ancora non puoi uscire da sola. Insomma, una bracciata per volta e poi respirerò di nuovo ossigeno.
Intanto sono nel posto più sicuro del mondo. A casa della mia mamma, che dal primo giorno ha adottato una fantastica terapia d’urto per scuotermi dalla totale inappetenza. Preparare il ben di Dio a tavola, funghi sott’olio, peperonata, zucchine con menta, spaghetti con sugo di pom odoro leggero e basilico, fricassea di carciofi, cicorielle e legumi ecc…. E poi mi coccola con mille attenzioni che sono carezze. La tovaglietta ricamata la mattina per fare colazione insieme, e i cuscini sulla sedia, e il buongiorno appena sveglie, i discorsi a tavola, la sera prima di dormire. E i consigli prima di uscire, ‘bè, dai, non restare in piedi, tanto io torno presto, mettiti un pò a letto e riposati finche torno’. Insomma sono nel nido. E mi sento privilegiata. Quando hai bisogno di sentirti al sicuro, questo è il porto più sicuro. Quando hai una mamma devi stare quanto più tempo possibile con lei, e approfittare del suo tempo, e riempirti quanto più puoi, senza rimandare e senza scuse. E ti ritroverai ricco di tante cose belle. Soprattutto attenzioni! Tutte donate.
Ora sono tornata. E cercherò di accellerare i miei tempi di ripresa, i miei post qui, la mia presenza sui social. Ho bisogno di tornare in mezzo alla gente. Ed è tempo di ricominciare a preparare cose buone per il Natale e a pasticciare in compagnia.
Un pensiero e un grazie infinito a tutti coloro che sono stati presenti in questo periodo, con telefonate, sms, con la loro presenza. Tanti, tanti davvero. Una rete di affetto che è stata davvero preziosa. Ad essa mi sono aggrappata e tirata su. Sono davvero, davvero fortunata.
Vabbè… oggi che si mangia? Qui si mangiano spaghetti con le cime di rapa. Mia madre mangerebbe spaghetti tutti i giorni, e questo piatto, si mangia solo qui, a casa sua. Noi le cime di rapa le mangiamo con i cavatelli, le orecchiette, con i mezzi ziti, con le mezze maniche ecc… ma non con gli spaghetti. De gustibus. Ma, mangiati qui sono fantastici.
Spaghetti con cime di rapa piccanti
(per due persone)
- due piatti colmi di cime di rapa lavate e pulite
- 100 g di spaghetti (o altra pasta a piacere, cavatelli, orecchiette, mezzi ziti, mezze maniche ecc)
- quattro cucchiai di olio extravergine di oliva
- due spicchi d’aglio
- un’acciuga sotto sale
- peperoncino
Lessare le cime di rapa in acqua bollente salata. Quando sono ancora al dente tirarle fuori dalla pentola con una schiumarola e conservarle al caldo.
Nella stessa acqua cuocere gli spaghetti, scolarli al dente e unirli alle cime di rapa.
Nel frattempo riscaldare l’olio e unire l’aglio e/o l’acciuga e il peperoncino. Versare gli spaghetti e le cime, saltandoli a fuoco vivace.
A piacere aggiungere anche un pò di pepe nero.