Sono in autobus e attraverso questa splendida città. Migliaia di turisti felici e accaldati fuori. Intorno a me, sotto quest'aria condizionata a palla, tutti gli occhi sono bassi e attenti allo schermo del cellulare. Una signora anziana, con una maglietta verdina, una borsa grande piena di panni accanto, una piccola borsa stretta in grembo, guarda fuori dal finestrino e intorno a se, un pò spaesata. E guarda e guarda. Ma gli altri guardano solo il cellulare. L'autobus frena all'ennesima fermata. Scende gente, ne sale altra. Altri cellulari e sguardi distratti. Tra questi una piccola donna, anziana, con un bel vestito a righe colorate, si siede di fronte alla signora con la maglietta verde. Si sorridono educate. una guarda ancora fuori e intorno. La sua aria spaurita non accenna a rasserenarsi. Sembra una storia di tutti i giorni, su tutti gli autobus e in tutte le città. Guardo anch'io fuori dal finestrino, come una che si sente sempre turista in questo posto.
All'improvviso sento una voce:
- ' ma sa che ha gli occhi belli come il cielo?'
- 'come?'
- Si signora, ha degli occhi bellissimi, del colore del cielo'
....
E così cominciano a parlare tra loro.
Sono due donne anziane. Quella spaurita è ucraina, in Italia da 9 anni, che ha appena perso il lavoro. Era a servizio ma non serviva più e l’hanno mandata via. E ora nei sui occhi azzurri come il cielo c'è solo paura per il futuro.
L'altra, la signora dal vestito a righe colorate, è solo una persona gentile che le ha rivolto un complimento semplice e spontaneo.
E da li cominciano a raccontarsi. E alla fine si scambiano indirizzi e consigli per un centro di ascolto che 'tanto aiuta la gente per bene'.
E' arrivata la mia fermata. E io scendo più ricca di speranza. Forse in questo mondo c'è ancora amore. E qualcuno che ti guarda negli occhi. E qualcuno che ancora vede il cielo.
10 giugno 2015
La speranza viaggia in autobus
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Grazie Anna. Semplicemente grazie.
RispondiEliminaMonica
grazie a chi coglie con me la bellezza nella gente.
Eliminaun abbraccio
Si, ma la preoccupazione è che la speranza è oramai riposta soltanto nei giovani settantacinquenni :-(
RispondiEliminaricominciamo da li, dai
EliminaAnna
Adoro questi frammenti di storie rubate alla vita che corre ogni giorno intorno a noi.
RispondiEliminaE tu li sai rubare da Dio!
Ti abbracio meraviglia!
Ormai vado a caccia di emozioni da fotografare sugli autobus della città...
Eliminaun abbraccio
Gli occhi sono diventati sfuggenti, catturati dai cellulari. Non c'è più nessuno che li guarda, non c'è più nessuno che li ascolta, non c'è più nessuno che gli apre orizzonti nuovi, guardando verso il cielo. I finestrini sono diventati vetrine di persone con la faccia chinata su una scatoletta quadrata. Dovrebbe contenere il mondo, ma non puoi toccarlo, non puoi sentirlo. Non ne senti i profumi, non ne senti i rumori, non ne vedi i colori reali.. e allora che senso ha. Ci stiamo perdendo. E questo mi rattrista. Che bella questa scena che hai raccontato. Fa bene al cuore.
RispondiEliminase ne siamo consapevoli significa che ancora non siamo persi. E possiamo ancora chiudere i cellulari.
Eliminaun abbraccio
due occhi e due orecchie attente agli altri... poche parole, quelle giuste... una storia, tanta poesia. <3
RispondiEliminae quante ce ne sono intorno a noi!!!
Eliminad'ora in poi non me ne perderò una.
Anna