Eravamo circa 25 a tavola. Natale quando arrivava, si faceva precedere dai profumi sublimi del miele caldo, della cannella e del vincotto di fichi. E dopo l’affanno dei giorni che precedevano la vigilia, finalmente, arrivava. E c’era la felicità di incontrare i cuginetti, e poi gli abbracci degli zii e di nonna che profumava anche lei di cose buone. E, nonostante gli ammonimenti di mamma, di stare buoni, di essere educati, di non gridare e correre per i corridoi, non ci riuscivamo proprio a stare fermi. E c’era questo viavai di donne che preparavano la tavola con le tovaglie buone e, la sera della vigilia a casa di zia Omena, accanto all’albero di Natale più bello del mondo (i suoi alberi restano i più belli di tutti ancora….. indimenticabili, come pure i suoi presepi fatti dentro la radice di un albero secco), si mangiavano piatti di pesce e si aspettava la mezzanotte, e si faceva nascere Gesù Bambino cantando ‘tu scendi dalle stelle’. Il più piccolo lo portava nelle mani giunte e gli altri in processione quasi al buio con le candele in mano. E poi nessuno che voleva andare a Messa, perchè troppo stanchi, e si rimandava al giorno dopo.
Il giorno di Natale tutti con i vestiti buoni prima a messa e poi di nuovo a casa di nonna, dove c’era un mitico pranzo a botta di cannelloni con ragù e ragù e tielle di carne al forno con patate. In trepida attesa del grande vaso di terracotta pieno di questi panzerottini al miele con la stecca di cannella spezzettata, che si faceva girare intorno al tavolo. In una danza comandata da Nonna Anna.
E, dopo aver nascosto sotto al piatto la letterina di Natale con la porporina, i genitori fingevano un non credibile stupore e cominciavano a leggere.Si recitava la poesia di Natale, dopo mille interruzioni e mille amnesie e poi si passava a ‘dare il bacetto’ agli zii che di nascosto ti davano sempre qualche moneta. E così stremati di cibo e di poesia si giocava a tombola tutti insieme, prima di addormentarsi tutti quanti i cugini mentre i grandi parlavano e ridevano tra di loro.
Questo è quello che racconto quando mi chiedono del mio Natale di bambina. Questo è quello che ho nel mio cuore. E ogni anno la festa per me non può cominciare se non sento i profumi dei mandarini e dei dolci che sanno di miele caldo e vincotto di fichi.
Preparo sempre quattro tipi di dolci. I panzerottini di Pasta Reale con miele e cannella, le cartellate con vincotto, i ‘fcazz fracd’ e le pettole cresciute. Qui, oggi, la prima ricetta.
Panzerottini di pasta reale con miele e cannella
(per la pasta reale)
500 g di mandorle sgusciate e spellate
400 g di zucchero
200 g di acqua
1 limone grattugiato
Cannella in polvere secondo il proprio gusto
1 cucchiaio di liquore Strega
Amalgamare tutti gli ingredienti (meno il liquore). Far cuocere a fuoco bassissimo. Schiumare se necessario e far cuocere finchè si addensa (20 minuti circa).
Alla fine aggiungere il liquore.
(per la pasta)
- 1 kg di farina
- 200 g. di olio di oliva
- vino bianco caldo per impastare
- 1 cucchiaio di grappa o cognac
- 1 l di olio di semi per friggere
- un pizzico di sale
- cannella
Preparare l'impasto con farina, olio e il vino bianco che serve.
Lavorare bene un pezzo per volta con la macchinetta impastatrice (alla larghezza massima), aggiungendo un pò di farina per non fare attaccare la pasta
Quando la pasta risulta liscia al tatto, spostare la rotellina della macchinetta alla penultima posizione e tirare una sfoglia come quella della lasagna. Disporre la pasta reale come da foto e ‘coprire’ formando dei panzerottini che taglierete con la rotella dentellata o con un tagliabiscotti. Friggere in abbondante olio di semi di arachidi e ‘passare’ nel miele caldo (diluito con un pò di acqua se troppo denso) aromatizzato con cannella in polvere. Servire con stecca di cannella spezzettata grossolanamente.
anche se a latitudini opposte i tuoi ricordi sono pari ai miei....che bello!
RispondiEliminai tuoi dolci sono meravigliosi, non vedo l'ora di assaggiare anche gli altri!
tanti auguri
amelie
Sanno di Natale, cara Amelie. E sono un balsamo per i cuori che diventano malinconici nelle feste.
Eliminaun abbraccio e auguri.
Questi li conosco anche io perché non mancano mai sulla tavola di mia suocera Molisana. Stesso ripieno.
RispondiEliminaAnche i miei natali, quelli della mia infanzia e adolescenza hanno il ricordo di tavole imbandite intorno alle quali sedevano fino a 33 persone. Ecco perché adesso, quando festeggiamo e siamo al massimo in 8 o 9 mi prende una strana malinconia. Però, almeno, li ho avuti. Ti mando un bacio tesoro.
Brava... 'Pero almeno li ho avuti'.
EliminaMi sa che dobbiamo imparare ad parire un pò di più le nostre case quando a tavola a Natale ci sono poche persone. Perchè c'è sempre qualcun altro che lo trascorre in solitudine.
Dovremmo ritornare almeno al vero spirito natalizio.
devo imparare anch'io.
un abbraccio
Mi è venuta tanta nostalgia leggendo dei tuoi ricordi natalizi. Anche il mio di Natale
RispondiEliminaera simile al tuo. Questi dolcetti devono essere sublimi. Non li ho mai provati. Prendo nota e attendo le ricette degli altri dolcetti che hai elencato. Ciao e grazie!
sono dolcetti semplici ma meravigliosi.
EliminaSi può anche cominciare con l'impastare solo 250 g.
Prova
un abbraccio e auguri