4 luglio 2014

Plum cake alla Strega (rimedio per risalite veloci)

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Questo post sembra grigio, invece finisce a colori.

Scrivo e riscrivo post da giorni. Sono piena di bozze conservate perchè sono sempre parole ed emozioni mie che non voglio buttare, ma non mi sembrano proprio quelle che rappresentano il mio stato d’animo. Che ora è informe, mutevole, in attesa di una sua nuova evoluzione.

Cambiamo sempre, anche e forse soprattutto quando ci sentiamo persi. Quando non ci sentiamo più pezzi combacianti del puzzle. All’improvviso non ci stiamo più in quei confini. I bordi richiedono altri luoghi in cui sistemarsi.

Arriva il momento in cui devi allentare la presa delle zavorre che ti porti appresso e alleggerire il cuore, svuotare la mente, perdere qualche chilo per camminare più speditamente, mettere in uno zainetto l’essenziale e andare via. Lasciare qualsiasi forma di dipendenza dagli altri. Che siano i figli, che siano i doveri, che siano le abitudini, il senso della proprietà che ci lega ancora a quello che abbiamo, lasciare anche il senso del tempo che scandisce la nostra giornata, delegare le responsabilità ad altri, smettere di amare soltanto, non credere di essere sempre la più forte, farsi accarezzare un pò e godere di un momento di attenzioni. Lasciare da parte l’orgoglio che ci fa sorridere sempre e dire ‘va tutto bene’ come nei film americani, e continuare a parlare di te quando qualcuno ti riversa addosso tutti i suoi malesseri interrompendo il tuo racconto.

Ecco si, svuotare la mente e riempirla di immagini, persone, cibi nuovi, nuovi desideri.

E poi ancora….

Ho capito che bisogna anche ascoltare il proprio corpo, che ti da segnali per capire meglio quello che succede dentro di te. Da un pò di tempo se sono sola mi capita di non aver desiderio di mangiare, lo faccio perchè devo, ma questa è una terribile sensazione che priva di colori la mia vita. Cucinare per forza, senza idee, quelle che ti vengono dal desiderio di assaggiare, abbinare, sperimentare… è tristissimo. L’inappetenza, al pari della fame nervosa è davvero una cosa che deve far riflettere su se stessi.

E’ cominciata piano, eliminando un alimento per volta, prediligendo metodi di cottura sempre più semplici, essenziali, ingredienti con poco sapore e poca sostanza, verdure e pollo, come se fosse un fastidio da sbrigare velocemente. E ho capito che qualcosa si stava lentamente spegnendo dentro.

Mi sono spaventata un pò di tutta questa apatia e allora ho deciso di ricominciare a preparare piano piano delle ricette semplici ma con dentro qualcosa di stimolante. Arriverò anche al Kebab speziato e piccante, lo sento….

Intanto desidero spezie di paesi lontani, sperando di poter andare presto li a comprarle. Poi mi sono iscritta a gruppi di foodblogger di altri paesi, India, Irlanda, Scozia, America del Sud…. Mi sono iscritta addirittura ad un’associazione di Amish, per capire meglio la loro cultura.

Ho comprato libri di ricette di altri paesi. Mi sono iscritta ad un corso di cucina giapponese perchè amo la loro raffinatezza e i loro riti.

Ho rubacchiato ricette da libri bellissimi che costavano un occhio. Copiate furtivamente mentre bevevo un succo d’arancia nelle Feltrinelli che ho visitato. E sentirsi delinquente in questo è anche eccitante.

Poi un bel giorno, sono tornati i figli a casa, dall’università….. E ho cominciato a cucinare con piacere, preparando piatti profumati e plum cake al liquore.

Alla fine si è capito qual’è il problema.

La solitudine.

Ma anche per questo ho già la soluzione. Vedrete.

Per ora vi lascio il mio plumcake, suggerito da Morena, ma modificato in qualcosina, tipo l’uso del bicarbonato come lievitante, perchè volevo giusto sperimentare.

Faccio un copiaincolla che sono sicura lei acconsentirà perchè è amica mia.

PicMonkey Collage

Plum cake alla Strega (English version below)

Ingredienti per uno stampo da 25 cm:
150 gr di burro morbido
100 gr di zucchero per l'impasto + 80 gr per gli albumi
1 cucchiaino di zucchero vanigliato
2 cucchiai di Liquore Strega
4 uova a temperatura ambiente
120 gr di farina 00
70 gr di amido di mais o fecola o frumina
1 pizzico di sale
un quarto di cucchiaino di bicarbonato sciolto in un vasetto di yogurt bianco da 125 ml


Prima di tutto setacciate in una ciotola la farina, l'amido ed il sale.
Montate a neve ferma gli albumi  aggiungendo man mano gli 80 gr di zucchero.
Lavorate a pomata il burro con lo zucchero (100 gr) e lo zucchero vanigliato fino ad ottenere una bella crema morbida quindi aggiungete i tuorli uno alla volta. Unite anche il liquore.
Aggiungere lo yogurt in cui avrete sciolto il bicarbonato. Aggiungete alternando le polveri e quindi incorporate delicatamente gli albumi.
Versate il composto nello stampo imburrato ed infarinato o rivestito con carta da forno. Infornate a 180° statico nella parte bassa del forno per circa 40 minuti. Controllate la cottura con uno stecchino perchè ogni forno è diverso e potrebbe volerci di più o qualche minuto in meno.
Sfornate, lasciate intiepidire poi togliete il plumcake dallo stampo e lasciatelo raffreddare su una gratella. Cospargete di zucchero a velo vanigliato.
Se lo conservate ben avvolto nell'alluminio o in un sacchettino di nylon si conserverà bene.. sempre che ne abbiate bisogno, ma dubito!!
Più semplice di così!!

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Plum cake with your favorite flavored liqueur

(Ingredients for a mold of 25 cm)


150 grams of soft butter
100 grams of sugar  + 80g (to mix to the eggs white)

1 teaspoon of vanilla sugar
2 tablespoons of flavored liqueur
4 eggs 
120 grams of flour 00
70 grams of corn starch or potato starch or frumina
1 pinch of salt
a quarter of a teaspoon of baking soda dissolved in a small pot of plain yogurt 125 ml

First of all in a bowl sift the flour, starch and salt.
Whip the egg whites and  gradually add 80 grams of sugar.
Work in cream the butter with the sugar (100 gr) and vanilla sugar until you get a nice smooth paste and then add the egg yolks one at a time. Add the liqueur.
Add yogurt in which you have dissolved baking soda. Add alternating the mixed four and then incorporated the whites egg gently.
Pour the mixture into buttered and floured mold (or with baking paper). Bake at 180 ° static in the lower part of the oven for about 40 minutes. Check the area with a toothpick because every oven is different and it may take a few minutes more or less.
Remove from the oven, let cool. Sprinkle with powdered sugar icing.

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20 commenti

  1. Anna tu hai i colori, i sapori e i profumi della tua terra dentro. Usciranno di nuovo pian piano nelle tue ricette, mischiandosi agli stimoli di paesi e spezie lontane!
    Io son qui per vedere cosa combinerai di bello!

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    1. grazie Giulia, ne ho veramente bisogno e voglia!
      un abbraccio

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  2. Sai Anna, la solitudine è una brutta compagnia.
    a volte ci si puo' sentire soli anche in mezzo a una folla, lo sai, la solitudine la riempiono solo gli affetti alla fine dei giochi. che tu smetta di cucinare non ci voglio proprio credere, dimagrire DEVE essere un sacrificio per noi!
    ti voglio bene, e ringrazio Morena per la ricetta!!!
    Sandra

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    1. Sai che con questa storia dell'inappetenza ho perso una taglia?
      però non è bello così. Senza gusto. Hai ragione, Sandra, bisogna soffrire per goderne.
      Peccato che siamo tutte così lontane e dislocate qua e la
      Bisognerebbe organizzare una rimpatriata
      Mi sa che l'organizzo io e voi ci venite, a si se ci venite!!!
      un abbraccio

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  3. Mia cara, ci sono momenti nella vita in cui ti senti davvero sola nei tuoi pensieri, nelle abituni ed azioni. Nonostante magari ci siano persone intorno. QUesti momenti hanno bisogno di essere metabolizzati e rielaborati per poi sfruttarli per riemergere.. Sono felicissima che questo dolcetto semplice ti abbia fatto uscire almeno un po' dal tuo covo nascosto e spero che ne seguano altri. Che siano miei o di altri l'importante è che tu ti rialzi e torni la splendida e solare donna che sei perchè sentirti così mi fa un po'.."strano"! Rivoglio Anna the nice dal sorriso smagliante e sono sicura che tornerà presto ancora più raggiante! Un abbraccio grande.
    Morena

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    1. Morena cara, i tuoi dolci hanno anche un potere terapeutico, non lo sapevi? Tutte noi dovremmo individuare come una medicina, il dolce giusto per le proprie malinconie.
      Tutti dicono che non riescono a vedermi così 'svuotata', e nemmeno io in verità, ma quando ti prende ti prende male davvero e non puoi farci niente.
      Meno male che passa
      un abbraccio e grazie per la ricetta

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    2. Sentirmi dire che i miei dolci sono terapeutici non mi è mai capitato e posso dire che è il più bel complimento. Far star bene qualcuno è la cosa più bella che ci sia!
      Lo so benissimo Anna che a volte prende proprio male..Ma poi ci si rialza più forti di prima!
      Vai e spacca Anna che sei una gran donna!!
      M.

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  4. Annina bella felice di rileggerti e rivederti qui sul blog, la solitudine fa brutti scherzi ma tu il sole e i colori ce li hai troppo dentro di te ...è che a volte ci si annebbia la vista e si cammina a tastoni. Ma non dimentichiamoci che anche le debolezze, i momenti di riflessione non fanno altro che riportarci sulla strada giusta, ci fanno appunto aprire gli occhi su ciò che è importante per noi. Per te Annina mia. Ti abbraccio e poi oggi ti chiamo che non riesco più a caricare le foto sul blog... sic sic...
    Pippi tua

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    1. ancora non sono proprio tornata in strada, mi sento ancora un pò deboluccia.... ma torno presto non temere.
      Ho voglia di vedere un sacco di donne forti e fragili come me, per sapere che tutto questo è comune.
      un abbraccio e chiamami
      Anna

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  5. A volte si ha bisogno di una pausa, da tutto. Il vero lusso è potersela prendere...
    Fantastica la tua idea di spaziare in altri paesi e altre culture, bravissima!
    Questo cake è delizioso e sicuramente con la tua marmellata spalmata sopra diventa divino!!!
    Un abbraccio

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    1. infatti mi sa che la mia dispensa mi viene in soccorso quando ne ho davvero bisogno. Il potere consolatorio del cibo è incredibile.
      Torno presto comunque.
      Un abbraccio

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  6. Dici che mi sentirei così se se ne andassero i pargoli?… Per adesso ho solo un gran desiderio che vadano… ;)
    P.s. bella la cosa di iscriversi a gruppi di blogger di altri paesi e mi fa morire dal ridere con la storia di Feltrinelli :D

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    1. nessuno, nel pieno della battaglia con i figli adolescenti, ci crede. Poi ti lasciano un vuoto che ti fa perdere l'aria. Poi mi dirai... magari non siamo tutte uguali.
      ps... io voglio diventare davvero delinquente.
      un abbraccio

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  7. Capita... capita di sentirsi soli in mezzo a chi chiacchiera, chiacchiera ma non ti ascolta, capita di aver voglia di confidarsi e di trovare invece solo persone disposte a rovesciarti addosso i loro problemi. A volte abbiamo bisogno di ricevere piccole attenzioni invece di essere noi sempre attenti agli altri, abbiamo bisogno di dimenticare il dovere e di seguire un sogno o anche solo di cercarlo. Un abbraccio. Claudette

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    1. mi sa che a volte bisogna anche chiederle le attenzioni, altrimenti danno per scontato che non ne hai bisogno.
      un abbraccio e grazie

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  8. Semplice, confortante, delizioso... cosa pagherei per sentirne il profumino, cara mia!!

    http://langolodellacasalinga.blogspot.it/

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    1. è facile facile sai? in cinque minuti eccolo la pronto da infornare.
      un abbraccio

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  9. comprendo perfettamente cara Anna il tuo stato d'animo, mi sono spesso sentita uguale specie in giornate scure e da sola in casa , apatica e senza stimoli, le cause sono diverse certo influisce anche il tempo che passa sulla nostra pelle. Ma, come te, lo stimolo maggiore lo trovo nella presenza dei miei figli ed anche se vorrei starmene in un angolo a pensare e rimuginare mi alzo e prendo tutte le mie energie per darle a loro. Per fortuna ancora saranno con noi....poi non so'. Un'abbraccio grande!

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    1. sono strani questi meccanismi ... Quando sono con noi non ci rendiamo conto di quello che succederà quando partiranno. O meglio, possiamo solo immaginarlo, ma quando accade è completamente diverso. Hai a portata di mano tempo e spazio in più di cui però non sai più che fartene.
      E poi è lacerante la nostra capacità di capire che devono andar via anche lontano per prendere strade migliori ma allo stesso tempo non lasciamo andare il filo che ci tiene unite a loro.
      Un abbraccio Patrizia cara

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