Dove sei? ancora ti cerco per le strade, quando apro la porta di casa tua e vedo per caso una maglietta nera e dei capelli bianchi, ma è solo qualcuno che ti somiglia. Ma il cuore fa un salto forte, lo stesso. Aspetto ancora che tu compaia all’improvviso e mi dica di avermi fatto uno scherzo, terribile, ma uno scherzo… Ancora non voglio lasciarti andare, ma cosa devo lasciar andare? sei sempre il mio aquilone che vola lassù, e io ti tengo legato a me con il filo. E lo tengo forte. E lotto con il vento della malinconia, a volte della rabbia, perchè a me non è dato capire questo mistero che mi ha portato via in un attimo un amore grande, che è stato con me da sempre, da quando sono nata. Che mi ha portato per mano e indicato la strada. Che mi ha regalato a piene mani abbracci e sorrisi. Che mi ha fatto ridere tanto e tanto. E ha preparato per me cose buone e che ha riso con me dei chili in più.
Accidenti quanto mi manchi. E questo vuoto non si può riempire di niente. Questo è solo tuo, e nessuno può sostituire quello sguardo luminoso di quando mi vedevi. E i tuoi massaggi sulla mia spalla dolorante. O la tua mano sulla mia fronte. O le tue parole, i tuoi racconti, i tuoi consigli.
E i ricordi affiorano. Sempre in mezzo ai sorrisi. Quando non volevi mai venire con noi nei viaggi e una volta per portarti sul Pollino a mangiare i porcini, abbiamo dovuto ‘rapirti’, dicendoti che dovevi venire con noi per sentire ‘un rumorino strano alla macchina’, e poi ti abbiamo portato via. E tu ci hai detto ‘a così è? da oggi non mi fregate più’. O quando mi hai fatto due bidoni non facendoti trovare a casa per venire con me alla dietologa e poi al terzo appuntamento ti ho fatto un appostamento a cui non ti sei potuto sottrarre.
Ma ti ricordi quando ti ho portato per forza al mare e abbiamo parlato per ore in acqua fino a farci venire alle mani ‘il bagno’, cioè la pelle rugosa e bianca.
Quanto ci piaceva parlare, fermi per strada, seduti al tuo tavolo, per ore, e io ti dicevo ‘papà quando vengo qui, non combiniamo più niente di quello che dobbiamo fare, parliamo solo e basta’ e tu mi dicevi ‘ dai Ninetta, rimani ancora un pò qui, che vai sempre di corsa’. E meno male che sono rimasta tante volte a raccontarti di me e ad ascoltarti. MI sono riempita di tutte le parole del mondo e ora ne ho un pieno, da cui attingo a piene mani quando ho voglia di risentirle.
Anche di abbracci ho fatto il pieno. Solo che di quelli ancora ne vorrei.
E’ strano come una luce particolare, un caldo come quello di oggi, un sapore di stagione, mi riportino all’improvviso la stessa malinconia di due anni fa, quando sei andato via per sempre. Non è una data, quella di domani, che mi ricorda che non ci sei più. Ma un insieme di sensazioni e di ricordi marchiati a fuoco sulla mia pelle, che mi riportano indietro con un brivido e con una sensazione di vuoto profondo.
Perchè ne parlo qui? perchè qui tutto è vento. Il vento delle parole mie e di chi le leggerà. Qui non c’è tempo, non è nemmeno un luogo. E’ un … ovunque e in ogni tempo. E anche qui spero che tu ci sia. Perchè oltre che dentro di me, non so più dove cercarti. Ho ritrovato i tuoi abbracci infilandomi i tuoi maglioni, quando avevo freddo fuori e dentro il mio cuore. E ti ho sentito. E oggi sai cosa ho fatto? ho preso una delle tue magliette che avevamo comprato insieme, ho tagliato quello che c’era ‘in più’, confidando nella moda che sbologna tutto come originale, e ne ho fatto una cosa bella da indossare. E mi son sentita bene, ancora una volta con te.
Ma ancora non sono pronta per lasciare il filo di questo aquilone. Non voglio che ti perda nel vento di un ricordo lontano. Meglio la tempesta del mio cuore. Resta ancora qui.
difficile lasciare un commento Anna. non si puo' aggiungere altro all'amore.
RispondiEliminaSandra
Anna cara, conosco purtroppo da anni quello che provi e temo che il tempo non sia un buon medico in certi casi. Ma, meglio così pur di sentire ancora il cuore stringersi alla certezza che ci stanno avvolgendo con la loro presenza. A me aiuta cucinare le cose che il mio babbo mi ha insegnato: cappelletti, ciambella, marmellate...Un abbraccio
RispondiEliminaBianca
Dicono che il tempo guarisca molte ferite. Può darsi, ma le cicatrici fanno male e il dolore a volte lascia senza fiato, ora come allora.
RispondiEliminaUn abbraccio
Claudette
mi sono venute le lacrime a leggerti. il tuo papà sarebbe orgoglioso di te, un abbraccio forte!
RispondiEliminail tuo papà è li con te cara Anna... è nel tuo cuore ed in ogni gesto che fai, che ti ha insegnato e che ti accompagna... nei gesti che ricordi, nei luoghi che avete vissuto insieme, è in tutti i tuoi ricordi, nei momenti che avete condiviso, nelle chiacchiere, negli abbracci, nei sorrisi che ti ha regalato...
RispondiEliminatieni stretto tutto questo... quel filo ti accompagnerà sempre... ma ogni giorno che passa si allungherà e pian piano quell'aquilone che oggi vedi vicino a te, sarà sempre più lontano ed un giorno sarà un puntino lontano, ma sempre con te e, forse, il dolore sarà meno lacerante...
ti abbraccio forte cara Anna... grazie per le tue parole...
Non si possono aggiungere altre parole a quello che di così bello e delicato hai scritto.
RispondiEliminaTi mando un forte abbraccio Anna!
@@@
RispondiEliminaDue anni fa, quando il mio papà è mancato, dopo aver dato la notizia sono stata circondata da un abbraccio virtuale e non, davvero immenso. Ogni volta che condivido i miei pensieri, anche malinconici, vi ritrovo, tutti qui a parlare con me.
non sapete quanto questo sia prezioso per me.
Grazie per le vostre parole.
E della condivisione anche dei vostri sentimenti.
un abbraccio a tutte voi.
anna
sono commossa <3
RispondiEliminaNon c'ero due anni fa! Non ho potuto abbracciarti. Lo faccio oggi.
RispondiEliminati leggo ma non sempre commento...qui è ancora di più impossibile ma spero ti arrivi il mio abbraccio
RispondiElimina@@@ Patrizia, antonietta e Lucy...
RispondiEliminagrazie grazie di cuore...
State un pò qui con me...
domani si ricomincia a pubblicare altre cose belle.
un abbraccio
Il filo che ci lega non si spezzerà mai.
RispondiEliminaNelle sere d'estate nel cielo, le stelle brillano di più. Anche se so che tu non tornerai, è come se tu sei lì con me, a guardarle
Un abbraccio
Isabel
:-)
RispondiEliminasono commossa... non conosco questo dolore e spero di provarlo il più tardi possibile.... ho bisogno ancora di lui adesso...deve vedermi crescere.
RispondiEliminati abbraccio!
Cara Anna, mi hai commosso... bellissime parole....che mi lasciano senza parole.....
RispondiEliminaHo perso mio padre che avevo solo 20 anni, mia madre di recente....
Non riesco a dirti le emozioni che sento, il cuore mi batte forte...
grazie, un abbraccio Consy
@@@
RispondiEliminameravigliosi i vostri commenti
grazie
Ti leggo sempre, ma non sempre commento, e forse lo faccio oggi sul post più incommentabile di tutti.
RispondiEliminaPerché non si commenta l'amore immenso fra una figlia e un padre, e non si può commentare il dolore e la tenerezza di un ricordo, anzi, di una montagna di ricordi.
Ma mi va di commentare, di dirti quanto le tue parole mi abbiano commosso, di come capisco quanto un padre possa essere importante, vitale, nella vita di un figlio, e di quanto grande sia il dolore di non averlo più (cosa che non posso nemmeno immaginare) o di vederlo soffrire e non poter far nulla per aiutarlo o lenire le sue pene.
Un abbraccio grande
Cara Anna solo due parole per dirti che il tuo racconto mi ha toccato il cuore e mi ha fatto pure scappare più di due lacrime di commozione....e poi quel bel viso pulito di tuo padre mi ha lasciata veramente senza fiato e inutile dirlo fatto ripensare a quello del mio amato papà e ai tanti bei momenti vissuti. Un abbraccio cara.
RispondiEliminaSolo un abbraccio, forte forte.
RispondiEliminaCiao Anna, c'è poco da commentare: mi hai tolto le parole...
RispondiEliminaSe ti accontenti di un abbraccio virtuale? Certo non potrà mai essere lo stesso di quell'aquilone...
Sei speciale !!!
Jacopo
grazie a tutti!
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