24 settembre 2013

Uova al tegamino con pomodorino e origano

uova origanoe pomodorini1

Qui Roma. Vi scrivo nel bel mezzo di una giornata di sole settembrino, che riscalda i colori di questa città e il core mio (guarda un pò l’ho scritto in romano ehehehe). Ginocchio a parte, mi sento benissimo, ogni volta che sono qui. Per mille motivi. Sono vicina al mio amore, sono in mezzo a mille cose bellissime da fare/vedere/assaporare/inventare/progettare, persona amiche mie da incontrare, abbracciare, abbracciare ancora, con cui parlare, fare i riassunti, guardarsi negli occhi e raccontarsi, parlare dei progetti (sempre tanti), gioire a mille anche solo per un caffè, bevuto sedute ad un tavolino, in mezzo alla gente di tutti i colori che ci passa e ci sfiora. Insomma… carica a mille..

Domani farò un bagno di folla per andare dal Papa. Oggi ho cose e cose d fare ma, sempre di corsa e, in previsione di un altro viaggetto che mi aspetta per venerdi questo (bè così si dice da noi!) posto veloce una ricetta veloce, con lo stupore e le risate che mi son fatta poco fa nel vedere che anche una mia amica ormai ‘sintonizzata’ ha postato. Insomma Aurelia, e l’altro giorno le cipolle, oggi l’uovo, ma insomma di che sei collegata telepaticamente e sposiamoci e non se ne parla più…

Protese verso questo evento che ci aspetta, incastrata io in una nuova visione della cucina e del tempo da dedicarvi, ispirata dall’essenzialità delle cose…. posto ricettine veloci e semplicissime senza però dimenticare il gusto, altrimenti mi intristisco io e quelli per cui cucino (i miei figli!)…. che cominciano a dire ‘e si, tu hai la mamma foodblogger, tu hai la mamma foodblogger, chissà che cose buone che ti cucinaaaaa… e invece… ecco qua, che si mangia? le uova a tegamino…’ E io me la cavo dicendo che anche per quelle ci vuole un’arte. Vediamo le sapete fare voi, con mille varianti e così buone? eh? eh?

E con questo piatto che ho preparato l’altro giorno, anche quello un giorno di corsissima (che ora anche i gatti ci mancavano e il tempo si è dimezzato), li ho fregati. Troppo buone le uova, preparate così.

E pensare che con questa ricetta ho perso una scommessa una sera. Io preparavo orgogliosa la mia ricetta con cipollotti/pomodorino/basilico, pensando (giustamente) che fosse il nonplusultra… e invece Ignazio, l’amico mio, mi ha fregata con questa ricetta preparata a mò di gara. Era più buona la sua.

Provate e fatemi sapere. Bè io scappo eh? Roma mi aspettaaaaaaaaaaaaa

uova origanoe pomodorini

Uova al tegamino con pomodorini e origano.

(a cranio, come dice Eugenio il mio amico medico/cuoco)(quanti amici che ho, azz….)

- due uova freschissime

- due pomodorini ciliegino

- mezzo cucchiaio di olio extravergine di oliva

- un pizzico di sale

- un pizzico abbondante di origano (magari ce l’avete fresco di pianta!!!!)

Versare l’olio nel tegamino, spezzettare i pomodorini e aspettare SOLO che cominci a muoversi l’olio mentre si riscalda intorno ad essi. Metterci le uova, facendo attenzione che non si rompano i tuorli. La fiamma dev’essere vivace, non troppo forte, nè troppo moscia, attenzione! Salare. Man mano che cuoce l’albume, aiutandosi con la forchetta, muoverlo un pò per farlo cuocere ovunque, lasciando semicrudo il tuorlo, che NON deve rompersi. Qualche secondo prima che l’albume sia tutto cotto, spolverizzare l’origano.

E mangiarlo con pane spezzettato qua e la …. mamma miaaaaaaaaaaaaa!

SHARE:

18 settembre 2013

Cipolle borettane in agrodolce

cipolleagrodolce

Ci sono posti in cui ti viene il buonumore. Ed è li che devi andare quando vedi che la giornata sta prendendo una brutta piega. E questo succede spesso, a tutti, all’improvviso. Quando succede a me io so dove farmi tornare l’allegria. Complice la certezza che anche solo l’acquisto di una matita colorata non può che farmi bene, devo solo scegliere tra due negozi e devo evitare di farmi prendere dalla troppa felicità e degenerare nello shopping compulsivo.

Quindi… la scelta n.UNO è … il negozio grande dei cinesi. Peccato che qui io non possa mettere la mia imitazione della piccola signora imprenditrice cinese, perchè dicono che sia perfetta… Intanto è una molto pratica, senza salamelecchi e sorrisini. Poi è sempre collegata con il telefonino con qualcuno lontano. Ma lei senza scomporsi, posa il cellulare, dicendo di aspettare in cinese, e ti da le indicazioni per quello che cerchi. E li comincia la giostra. Mi aggiro volentierissimo tra gli scaffali, soffermandomi su tutte quelle cose straordinarie e stravaganti che solo la loro mente sa inventare. Luci/abatjour con luce bianche che al bisogno possono diventare colorate, multicolore e pulsanti, non si sa mai vuoi improvvisare un festino, sei già pronta. Telefoni col pelo e senza pelo, a forma di bocca, di cane, di sofà. Pelapatate/grattugia/tagliagiardiniera/grattacarote, di mille colori. Tazze/tazzine/tazzoni di un kitch allucinante. Tendegiocattolicuscinoniemillemillemille altre cose che ti fanno sorridere mentre ti chiedi ‘ma come gli sarà venuta in mente questa cosa?’. E alla fine del giro, acquisto sempre qualcosina simpatica, ma non trovo mai la cosa che DAVVERO vorrei comprare e che continuo ad aspettare che vendano. LA CALCOLATRICE CHE PARLA ITALIANO CON ACCENTO CINESE. E si… proprio lei. Quando arrivi alla cassa c’è sempre la stessa piccola signora imprenditrice cinese che, posa il telefono, prende gli articoli, e comincia a comporre il prezzo sulla calcolatrice che dice quattlo eulo, uno eulo, otto eulo… totale tledici euli. E io li che vorrei contlattale il plezzo della calcolatlice. Ma niente non me la da….

Scelta n.DUE. Purtroppo non posso dire il nome del supermercato, perchè sarebbe pubblicità, quindi, se mi pagano lo dico, altrimenti nisba. Insomma vado in questo supermercato perchè li trovo oltre al meraviglioso burro tedesco, la farina nera per il pane tedesco, le olive portoghesi, ripiene di peperone, gli spaghetti di riso, la marmellata di menta per la cacciagione (che però non cucino mai, perchè sono contro la caccia), i tacos originali, la salsa mexicana, il riso tailandese, una volta ho pure preso il pork in gelatina (na schifezza unica, che ho buttato), i lebkuchen tedeschi che non sono mai come me li ricordo io, le cioccolate tedesche con nocciolone, senza nocciolone, con uvetta, con i fichi, nero, bianco (che fa schifo), al latte. Cereali con le banane essiccate…. respiro…. e poi negli scaffali centrali…… rascadoras para gatos, luces de colores para fiestas, tablero magnético, cojín para el cuello, che a me già solo leggere le etichette mi fa morire dalle risate. E si perchè io sono come quella del pescedinomeWanda.

E poi nella zona verdura fresca acquisto siempre bellissimi cetrioloni giganti di Espagna che mi vergogno pure di andare a pagare per come si presentano, e ne compro tre o quattro per sviare l’attenzione, i cipollotti freschi, i pomodori cuore di bue, porri come se piovesse, e … attenzione attenzione, quando è periodo, quintali di cipolline borettane (addirittura già pelateeee), che qui non le trovo mai, manco a pagarle oro. E mi sbizzarrisco a prepararle in mille modi, perchè a me, le cipolle, piacciono da impazzire.

Ecco qua l’ultima ricetta che ho preparato tempo fa e che solo ora ho potuto assaggiare. Che dire? buonissime, giuro. Ma voi fatele e poi ditemi.

E, visto che ieri ci sono tornata in quel supermercato (ero triste), vi dico che di la mi aspettano due confezioni di meravigliosi peperoni rossi che vogliono solo la mia totale attenzione.

Quando lo shopping compulsivo, dona felicità.

cipollineagrodolce2

Cipolle borettane in agrodolce

- 500 g di Cipolline borettane

- 100 ml di olio extravergine di oliva

- 500 ml di aceto bianco

- 70 g di zucchero

- grani di pepe nero/rosa a piacere

- 2/3 chiodi di garofano

Bollire le cipolline in abbondante acqua poco salata. Non farle cuocere molto altrimenti si spappolano, diciamo circa 2/3 minuti. Scolarle e farle asciugare su un canovaccio.

In una casseruola versare l’olio, l’aceto, lo zucchero, il pepe e i chiodi di garofano. Far cuocere fin quando sono sciolti il sale e lo zucchero. Far bollire per qualche minuto ancora e versare le cipolline. Cuocere per altri 2/3 minuti e lasciarle ancora al dente. Sistemarle nei barattoli sterilizzati e coprirle completamente con il liquido di cottura. Tappare e, per essere più sicuri della conservazione, fare il bagno maria. Mangiare dopo un mese circa… se resistete.

cipolleagrodolce3

SHARE:

11 settembre 2013

Risveglio e colazione con la Torta Nera

Tortanera1
Ogni tanto torna alla mente …
Mentre sono ancora nel letto, con la luce che tenta di entrare attraverso le fessure, penso a quando, ancora in casa con i miei, oltre alla sveglia, mi svegliava la voce dei miei genitori. Bellissimo il silenzio del mattino, ma ancora più bello e rassicurante il tramestio dei passi di qualcuno che inizia presto la sua giornata per casa e prepara il caffè facendo attenzione a non svegliarti finchè non è pronto, pensando di sicuro ‘la lascio dormire ancora un pò’.
Pronto il caffè e arrivata l’ora di alzarsi, si apre la porta e senti una voce bassa che ti dice …. ‘Ninettaaa, è pronto il caffettino a papà’ (detto veloce veloce). E io ‘si papà ancora cinque minuti, dai’. E lui che si siede nella penombra della stanza, mentre gli altri fratelli dormono, e dice cominciando già di buonora a scherzare ‘ va bene, e io ti guardo e aspetto’. Ovvio che, sentendosi lo sguardo sveglio e allegro di mio padre, non si riusciva più a dormire… e iniziava la gara di chi resiste di più. Io, fingendo di dormire ancora, lui, continuando a stare li, fermo, in silenzio. E la cosa continuava con mio padre che mi prendeva il piede e lentissimamente cominciava a tirarmi fuori dal letto, finchè vinceva lui.
Diversa invece la sveglia di mia madre, con voce pratica, ‘Anna è pronto il caffè, scià’. E al mio ‘ancora cinque minuti’, lei senza tante storie alzava la tapparella e basta, ci si doveva alzare e basta. Ma a volte prima di questa operazione mi portava il caffè sul comodino….
E così si iniziava insieme la giornata, sedendosi per la colazione e parlando un pò, finchè ognuno poi andava al proprio lavoro o alle proprie faccende.
IO, se e quando sono in casa i miei figli, cerco di preparare loro qualcosa di buono per colazione. LI ho sempre svegliati con calma. Sono sempre stata dell’idea che di troppe coccole non è mai morto nessuno… ma di stress si. Salvo poi a suonare la tromba se proprio sono intorpiditi….
Oggi al risveglio c’era questa torta.
Da tanto desideravo prepararla. E’ una ricetta di una mia amica che ora è sparita dal web e dalla mia vita, per sua, incomprensibile, volontà. Fantastica cuoca, l’ha preparata per un evento a cui abbiamo partecipato insieme…. Indimenticabile.
tortanera2
Torta nera
- 60 g di mandorle spellate
- 60 g di nocciole (o noci)
- 60 g di fette biscottate
- un cucchiaino di lievito per dolci
- 5 uova
- 125 g di burro (o margarina, o olio di semi)
- 160 g di zucchero
- 110 g di cioccolato nero
- 1 pizzico di sale
Montare a schiuma il burro con lo zucchero. Aggiungere tre uova, una per volta. Separare gli albumi dai tuorli delle altre due uova e montare a neve ferma gli albumi. Inserire nel composto i due tuorli.
Frullare finemente le mandorle, le nocciole e le fette biscottate. Aggiungere il lievito, setacciandolo.
Sciogliere il cioccolato a bagnomaria o al microonde. Aggiungerlo alla schiuma di uova/zucchero/burro.
Aggiungere le farine.
Aggiungere gli albumi montati a neve, mescolando da sotto a sopra per non smontarli.
Ungere e infarinare una teglia a piacere. Versare l’impasto e infornare in forno già caldo a 180 x circa 45/50 minuti.
Per la decorazione finale utilizzare o lo zucchero a velo o sciogliere altri 100 g di cioccolato nero, con una noce di burro e versarlo in superficie.
tortanera4
SHARE:
TEMPLATE BY pipdig | CUSTOMIZATION BY SARA BARDELLI