Strana stagione questa estate. Sembra arrivare, ma poi si nasconde. E pensare che proprio quest’anno ho bisogno di caldo. Si cambia in maniera inaspettata. Fino a qualche mese fa camminavo in mezzo alla neve anche a mezze maniche e d’estate mi rifugiavo in casa aspettando la sera per cercare quiete. Poi lentamente qualcosa succede. Forse ho semplicemente saltato un’estate quella scorsa, chiusa in me stessa e in casa, per il bisogno interiore di solitudine e pace. Ma evidentemente il ritmo naturale delle cose chiede prima o poi il suo conto. E quest’anno chiede di recuperare sole e caldo e estate. E aspetterò che tornino.
Qualche giorno caldo però l’abbiamo avuto. Un pò spaventata per tutto questo mio desiderio nuovo, ho deciso di cogliere al volo qualche ora di mare. Telefonata di prima mattina ad un’amica che lavora solo di pomeriggio, si infilano asciugamani, bottiglietta d’acqua, mela e taralli nella borsa. Addosso il costume. Cappello in testa, e si parte. Tanto il mare è qui vicino, solo una trentina di km. E già alla partenza si assapora una strana sensazione.
Come mai ci si sente più leggere, con un peso in meno sul cuore, allegre e rilassate, con tanta voglia di parlare, ma anche con la certezza che i silenzi non peseranno, ma saranno un balsamo per queste poche ore che ci stiamo regalando? E’ la compagnia delle donne, delle amiche. Non devi spiegare niente, perchè i nostri mondi si somigliano. Non devi cercare parole strane per spiegare le angosce del quotidiano, perchè le nostre giornate sono uguali. Non devi temere di non essere capita se parli delle delusioni e dei progetti mai realizzati, ma lasciati li nel cassetto, non chiuso a chiave, perchè sempre pronto per essere riaperto, perchè delusioni e progetti noi li abbiamo sempre nel cuore. E quando si cominciano a confrontare i sogni, ci si illuminano gli occhi perchè capiamo che basterebbe unire le forze o semplicemente appoggiarsi l’un l’altra per decollare verso la realizzazione. Anche piangere su racconti dolorosi è facile, perchè sappiamo piangere insieme senza vergognarci. E parlare del nostro passato vissuto a volte insieme in mezzo a risate di viaggi lontani, e abbracciarci per i dolori presenti. E sognare di cose da fare e dirsi' ‘ ma si dai, che lo possiamo fare’. Le donne, le amiche. Un balsamo per i momenti bui, un volano per i momenti belli, che così arrivano sempre più in alto, se condivisi.
E questa estate, quando e se comincerà per davvero, la riempirò con risate e racconti, e passeggiate al mare o spaghettate in campagna. Con tutte le amiche che vorranno essere con me, e con gli uomini della vita mia.
E frugando nel passato, ho ritrovato una ricetta di un sapore semplice e antico. Per bambini o per i bambini che siamo anche noi. Lo sciroppo di limone. Da diluire semplicemente con acqua e arricchire con ghiaccio, tanto, e fette di limone fresco. O da usare per servire la frutta a pezzi, come se fosse un dolce prezioso.
Sciroppo di limone
250 g di succo di limone filtrato
2 limoni freschissimi, non trattati
350 g di zucchero
Spremere il succo dei limoni e versarlo in una pentola di acciaio dove avrete già messo lo zucchero. Mescolare fino a far sciogliere il tutto e portare ad ebollizione. Far cuocere per altri 5 minuti e spegnere.
Grattugiare la scorza dei limoni e aggiungerla allo sciroppo. Coprire con un panno pulito. Aspettare che si raffreddi e quindi filtrare il tutto. Imbottigliare e conservare.
Quello che resta nel colino dopo aver filtrato il tutto, io l’ho diluito con poca acqua ancora e ho fatto dei ghiaccioli.