E ora io ho voglia di andare al mare. Ma è troppo strano questo mio desiderio per essere condiviso.
Fare il bagno in un acqua ancora caldissima, sotto un cielo morbido di nuvole, magari anche qualche goccia tiepida che cade... nella solitudine di una spiaggia abbandonata da tutti, perchè ormai in corsa verso l'autunno... non è riconosciuto come un momento magico, da condividere.
Per tutti l'estate è già andata via. E a dispetto di un caldo ostinato che ancora ci costringe alla manica corta, ci si infila comunque un maglione, perchè il calendario ha deciso che è autunno.
E allora rubo una passeggiata a questa giornata. Esco di casa, con la voglia di respirare aria tiepida nel tardo pomeriggio di questo bellissimo settembre. E scopro cose meravigliose. Antiche ma per me nuove.
Passeggiare per le strade di un paese, verso le 6 di sera (o di pomeriggio, ancora), con le luci morbide che tendono a spegnersi, ti regala momenti incredibili. Incontri con persone che non vedevi da tempo, se non dal finestrino della tua auto, in movimento... ciao e via...
E ti fermi a parlare del più e del meno.
E scopri i manifesti che ti annunciano la dipartita di persone che non conosci, ma ti fermi ugualmente, ad osservare i testi dell'annuncio, che, a seconda dell'agenzia funebre scelta, sono originali, ridondanti, essenziali, pieni di fiori e croci... raccontano di storie familiari, quando non riportano i nomi dei parenti, raccontano di solitudini quando non ci sono affatto nomi, parlano di vanità quando riportano titoli nobiliari, sono simpatici e realisti se oltre al nome e cognome aggiungono anche il 'soprannome' sennò nessuno capisce chi è.
E di donne sottomesse anche qui, che riportano il loro nome, cognome del marito, e solo in piccolo, sotto, timidamente, 'nata....' con il proprio cognome...
E sospirando passi ai manifesti degli eventi e scopri che te li sei persi tutti, perchè non esci mai e dalla macchina non puoi leggerli mentre guidi...
E continui a camminare e incroci tanta gente che conosci e ciao ciao ciao ovunque... e ti senti a casa, perchè il paese è la tua casa... dove hai avuto negli anni il tempo di conoscere tutti e di incrociare storie e strade con tutti. E ti fermi a guardare le vetrine e scopri che i negozi più grandi sono sei e tutti di cinesi. Ed entri in uno e ridi e ti diverti a vedere cosa sono capaci di inventare.... una calcolatrice che parla (c'è la voce di un cinese che parla e dice i numeri), 'ùno, dùe, tLè, quattLo, ecc....', un attrezzo per la cucina che fa mille cose, ma che sai già che le farà malissimo, e che dopo due o tre utilizzi si romperà... ma per ora fa sorridere.
E scopri che a piedi, in un unico giro, hai fatto tante cose e in poco tempo. Meno che trovare parcheggio e salire e scendere mille volte.
E ti sembra di aver fatto una gita. Fatta di cose semplici, ovvie, che si facevano una volta, ma che bastavano per riempire la vita.
Oggi un risotto con quel che c'era....
Ma c'erano delle cose buone.
Risotto con fiori di zucchina e gorgonzola
(per 4 persone)
- 7 pugni di riso Carnaroli
- 16/20 fiori di zucchina
- una cipolla
- burro
- brodo vegetale
- gorgonzola al mascarpone ( o gorgonzola normale se si desidera un sapore più deciso)
Far rosolare la cipolla tagliata con un cucchiaio di burro.
Aggiungere il riso e far tostare. Aggiungere poco per volta il brodo vegetale.
A metà cottura del riso tagliuzzare a striscioline i fiori di zucchina lavati e amalgamarli al riso.
Portare a cottura, sempre aggiungendo il brodo.
Mantecare con gorgonzola. Le dosi dipendono dai gusti personali.
nota: volutamente non ho aggiunto il vino bianco, perchè potrebbe conferire un sapore più deciso e un piccolo problema di ... acidità post prandiale.