30 luglio 2011

Storia di una casa



Roma, 26 luglio 2008

Era già mezzogiorno e il caldo del mese di luglio picchiava e picchiava.
Certo non era stata una buona idea fissare gli appuntamenti proprio di mattina a partire dalle 10 per finire a ritmo serrato si e no alle 3 di pomeriggio.
E poi Roma, si sa, d'estate ti uccide.
Ma bisognava trovare entro una settimana una casa dove trasferirsi e ormai nessuna di quelle viste corrispondevano all'idea che lei si era fatta del posto dove vivere per il tempo a venire.
Arredate con mobili vecchi e non 'antichi' , piene di polvere e puzze, o troppo piccole, o troppo bohemienne e troppo care, o con troppe scale e senza ascensore..... ecc....
Entrando sfiduciata in un palazzo vecchio e un pò malandato, si stava già preparando all'ennesima delusione. L'ascensore stile Profondo Rosso, scricchiolante, non era certo un buon auspicio.
L'agente immobiliare aprì la porta d'ingresso e il buio pesto avvolse tutti.
Ad una ad una cominciarono ad accendersi le luci.
La prima illuminò il corridoio, pieno di quadri e con le pareti colorate di marrone, troppi quadri e troppo marrone intorno, per una che amava il bianco ovunque.
Già sentiva il peso sul cuore.
Poi entrarono nello studio, verde,  e all'improvviso una sensazione nuova si fece strada.
I libri, tanti, della libreria, erano gli stessi della SUA libreria di casa.
Anche qui quadri ovunque, e in alto un'altra sorpresa. La donna raffigurata in uno di essi era identica a lei. Dall'altro lato degli scaffali, i libri parlano di una laurea in psicologia.Quante coincidenze, pensò!
Uno dei suoi desideri di sempre era studiare e laurearsi in psicologia!!!!
La cucina azzurra.....
Il bagno bianco......
Il salotto Giallo.....pieno di cd, dvd, quadri.... collezioni, insomma un mondo da ascoltare e guardare...
La camera da letto.... lo stesso copriletto di casa...
Non è possibile pensò.... 
Era questa casa ad aspettare lei e a dirle 'prendimi'.
E lei la prese.

Roma 20 luglio 2011

Sto per chiudere la porta.
La porta di questa casa che mi ha dato mille spunti per sognare e immaginare.
I muri di questa casa hanno raccontato tante cose. E mi hanno parlato di chi vi ha vissuto, di cosa ha desiderato, cosa ha sognato, sofferto, deciso, lasciato. 
E ha raccontato della sua vita e di coloro che l'hanno accompagnato.

E dalle finestre che ricordano quella de 'La finestra di fronte', ho ascoltato i suoni dei vicini, le voci dei bambini, ho visto le notti insonni degli studenti sui libri, le passeggiate degli anziani sui balconi, il punto di vista di un regista che a sua volta ha inquadrato le 'mie' finestre; ho visto gli appostamenti dei vigili che appena scattava il minuto appiccicavano multe sui tergicristalli delle auto. E stupita, ho visto topi di fogna che passeggiavano tranquillamente tra la gente incredula, per fermarsi a mangiare qualcosa sul marciapiede.
E nelle notti caldi e insonni di questa Roma e di questa casa che è come una fornace, ho assaporato la carezza del venticello delle 4 del mattino.

E ho visto anziani sostare per tutta la giornata, a parlare del tempo, seduti al bar. Ogni giorno, da quando sono qui.
E poveri ed extracomunitari fare la fila alla Comunità di S.Egidio, e riempire tutta la strada di speranza.
E anziani che trascinano di passo in passo, lentamente, i carrelli della spesa sulla salita, e barboni puntuali all'angolo della strada.... che ti sorridono e chiedono con gentilezza qualcosa.



Mi mancherà tanto questo posto.
Dove ho incontrato per la prima volta la mia Lauretta, dove insieme abbiamo riso per ore e giorni, facendo le sceme cercando di entrare con disinvoltura sul set di un film, e buttate fuori con un urlo 'fuooooooooooooooriiii dal campooooooooooooo'.
Cavoli quanto è stato bello. Bellissimo....

E gli incontri con Enza, Alex, Aurelia...
E i pranzetti veloci con la mia dolce Simonetta....

E il nostro portiere Paolo.... con il suo meraviglioso accento sardo, sempre riservato, puntuale, discreto e soprattutto disponibile, sempre li a risolvere le mie mille dimenticanze.
E Marco del Bar Glorioso? Cosa dire di lui? che fin dal secondo giorno appena ci vedeva spuntare dal portone ci preparava i nostri cappuccini con l'abbraccio di un 'benvenuti in questo quartiere' che ci ha fatto sentire a casa subito?
E che quando invece ci vedeva con le valige ci faceva trovare il cappuccino con su scritto 'buon viaggio'?
Se capitate qui, a Roma al Bar Glorioso, passateci e trovete sempre il sorriso di Marco e la sua allegria.
Mi mancheranno.


Come i libri di questa casa, i sogni sulla laurea in Psicologia, le finestre di fronte, i rumori di questa Roma caciarona, il gattone dell'atrio che si struscia, fa le fusa e non si fa accarezzare, l'odore del Vim che usa Paolo ogni giorno, le ortensie e i fiori che lui coltiva per il condominio.

E tutto quello che ora lascerò dietro la porta e il cancello chiusi.



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13 commenti

  1. Sei stepitosa amica amica,in tutto quello che dici,che fai che sei!
    Sono tanto ma tanto onorata di essere tua amica!!!

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  2. Ho letto il tuo post e... vorrei dirti grazie.
    Credevo di essere l'unica stravagante a sentirsi chiamare dalle case :)))

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  3. Cara Anna anch'io in questi giorni ho lasciato una delle mie " la casa "....ci sarà tempo per mettere ogni emozione al suo posto e per sentire i momenti più belli come una carezza...nel leggere il tuo post mi hai acceso il desiderio di scrivere un libricino..ora ho bisogno di rallentare i ritmi e di stare più vicino ai miei affetti...scusa se fatico a risponderti ma 9 anni sono un difficile distacco e il passaggio di consegna tanta fatica...a presto, due chiacchere mi sarebbero di conforto. ti abbraccio.ann......a.

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  4. un post davvero intenso...
    ricco, pieno zeppo di mille emozioni...
    grazie...

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  5. Mi piace il tuo blog, il modo in cui scrivi e le emozioni che susciti con le parole e con le foto!! E' davvero un piacere leggerti, a presto!!

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  6. anna cara, mi hai proprio commosso...so -perchè me ne hai parlato- ciò che ha significato questa casa a roma per te...ma sono certa che qualcosa di molto bello ti aspetta..comunque la porterai dentro il tuo cuore, ,aprirà il tuo bel sorriso appena ci penserai..anche se con un po' di malinconia.
    Sei riuscita a raccontarla così bene e anche il contesto, i vicini, Roma e noi romani... dai che appena torni un caffettino da mauro ce lo andiamo a prendere insieme| ti abbraccio forte.

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  7. Sono senza parole....meravigliosa!

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  8. Bellissimo e commovente post ...

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  9. splendido splendido post!

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  10. Anna..Anna...Anna......
    è una casa che adesso è piena anche di te, della tua straripante solarità. Mi mancherà.
    Lì ho imparato a fare i nodi con la lingua ai piccioli delle ciliegie..... non potrò mai dimenticare quel pomeriggio passato con te in quella cucina blu!
    Dai Annina adesso concentrati sul tuo casottino in campagna! :-)
    a prestissimo
    Pippi

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  11. una casa respira con te,parla con te,vive le tue emozioni giorno dopo giorno...quando una casa si sente amata a sua volta ama e ti lascia di se ricordi inesprimibili...o forse si!da parte di una persona come te in grado di coglierli e di renderli veri a tutti noi.grazie....post bellissimo

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  12. quel tuo post di tempo fa lo lessi è mi è rimasto impresso , pensandoti, mille volte mi ritornano alla mente i piccoli particolari che la casa ha "esposto" perr conquistare questa persona speciale che sei!!
    Nella vita tutto ha un inizio e una fine ma , per fortuna, i ricordi e le sensazioni, quelle no!
    porta con te tutto ciò che questa esperienza ti ha portato di nuovo....baci

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  13. "E mi hanno parlato di chi vi ha vissuto, di cosa ha desiderato, cosa ha sognato, sofferto, deciso, lasciato." Sono io, A.

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