27 gennaio 2011

Vellutata di patate e crema di tartufo bianco con crostone ai porcini

Stasera sono rimasta al buio.
Fuori pioveva e all'improvviso solo la luce dello schermo del portatile, aiutato dalla batteria, ha illuminato la stanza. Silenzio tutto intorno. Il modem si è messo a riposo totale e ha lasciato solo apparentemente le pagine aperte con l'illusione di avere una finestra sul mondo.
Ho guardato fuori dal balcone e ho visto il buio. Nemmeno una automobile che passava, nessuna luce nemmeno di candele, nelle case. E tutto intorno il buio pesto di una sera senza luna e con nubi che fanno da coperta.
E mi son ritrovata in compagnia solo dei pensieri.
Il buio aiuta a vedere più chiaramente quello che hai dentro. Non ti fa trastullare con i fronzoli delle cose inutili. Va dritto al sodo di quello che è importante per te. E sei costretta a fermarti per non inciampare perchè gli spazi si rimpiccioliscono, e aspetti.
E pensi.
Io chiudo gli occhi quando assaporo qualcosa, per concentrarmi meglio sui sapori e distinguerli nella mente, senza l'interferenza delle cose che vedo, che comunque richiedono attenzione.
E chiudo gli occhi quando ballo, per farmi guidare e rassegnare le armi.
E chiudo gli occhi quando attraverso di notte la casa per muovermi in un luogo che conosco.
E quando accarezzo il viso dei miei figli per imprimere nella mia mente quella sensazione.
E quando penso intensamente a qualcosa, o quando ricordo.
Quando immagino qualcosa che se è bello mi fa sorridere, ma se è  brutto mi fa trasalire.
E ricordo un percorso fatto con dei ragazzi non vedenti, all'interno di un tunnel buio pieno di cose da riconoscere al tatto, all'olfatto, al gusto, e di luoghi da intuire all'udito. E ricordo la sensazione più forte e intensa di quando, avendo perso l'orientamento, fui afferrata dalla mano della guida. E fu una stretta di mano diversa da quelle che facciamo distrattamente quando conosciamo una persona. Quello è un gesto meccanico, privo di significato, tuttalpiù noti solo se è una stretta moscia o energica e ti fai un'idea della persona che ti sta di fronte. Invece una stretta di mano al buio significa aiuto, guida, 'sono qui', 'non temere', e tanto altro.
E credo che la prossima esperienza che farò sarà una cena al buio totale dove benderò i miei commensali e li sfiderò a provare le emozioni che verranno fuori dai sapori che avrò preparato per loro.
Nell'ultimo viaggio a Roma, ho assaggiato il piatto che qui propongo, che credo di aver riprodotto quasi fedelmente, che mi ha regalato ... stupore. Era quasi una carezza, calda, profumata, ma di sapori anche energici e passionali. Provare per credere.


Vellutata di patate e crema di tartufo bianco con crostone ai porcini
(dose per 2 persone)
- 3 patate medie
- 1 scalogno
- 1 broccolo o 1 foglia di cavolo verza
- brodo vegetale
- 2 funghi porcini medi
- crema o olio al tartufo bianco
- olio extravergine di oliva
- 2 fette di pane da tostare

In un tegame portare ad ebollizione dell'acqua (poca) per far cuocere il broccolo (o la foglia di cavolo verza) e lessarlo.
Sbucciare le patate, tagliarle a tocchetti e metterle a rosolare in un tegame con un filo di olio extravergine di oliva e lo scalogno. Aggiungere un pò di brodo vegetale e un pò di acqua di cottura del broccolo e magari anche il torsolo (non il broccolo, perchè darebbe un colore verde).
Portare a cottura aggiustando di sale.
Far rosolare in un filo di olio i porcini tagliati a pezzi.
Tostare il pane e contemporaneamente frullare le patate con il brodo di cottura e un pò di crema di tartufo (o di olio al tartufo).
Versare la vellutata nel piatto di portata e guarnire con il crostone di pane con i porcini.
Servire bollente.
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24 gennaio 2011

Ancora una volta la crostata


Ancora una volta in ritardo, ancora una volta dopo un momento non molto carino che ha interrotto l'elenco delle cose belle che ho fatto a Roma, impedendomi di raccontare, ritorno con una ricetta proposta, riproposta mille volte, soprattutto nelle cene con i miei amici.
Ma questa volta per un motivo ben preciso.
Perchè durante una notte magica, trascorsa nel Ghetto Ebraico a Roma con la mia amica Claudia e con la nuova amica Letizia, ho scoperto che questo è il suo dolce preferito. E per questo l'ho preparato e fotografato nuovamente.
Immaginate una serata serena fatta proprio per incontrarsi, per passeggiare e parlare di se, per scoprirsi come mondi nuovi che per caso si sono incrociati. E scoprire che tutto questo è magico. 
Sono  mondi di donne che si raccontano, come se si conoscessero da sempre. Con semplicità e naturalezza.
In un posto che invita alla riflessione e prega il tempo di non coprire con la solita umana indifferenza il ricordo di giorni terribili.
E' tutto nuovo, è tutto magico, è una nuova promessa. Di amicizia, di condivisione e di futuro.
Stasera non ce la faccio a parlare e scrivere tanto, sono un pò stanca, ma forse quello che ho descritto e che ho vissuto quella sera, non ha bisogno di tante parole. Le cose belle si possono anche immaginare, chiudendo gli occhi e pensando.

La ricetta la trovate qui...

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18 gennaio 2011

Corso di cioccolateria a Firenze



Allora, per chi stava aspettando un'altra puntata di questo mio viaggio, ecco qui un'altra bellissima storia.
Firenze, domenica 16 gennaio, ore 9,30, in compagnia del bravissimo Nanni e di 5 compagne di avventura, iniziamo a preparare le nostre papille/pupille gustative e i nostri grembiuli per immergerci in un mondo magico, fatto di mille sfumature e piaceri: il mondo del cioccolato.
E' l'inizio di un corso di cioccolateria tenuto dal bravo Nanni, che ha deciso di condividere la sua passione con chi vorrà trascorrere con lui una giornata a parlare, ascoltare, annusare, toccare, assaporare, manipolare il cioccolato e anche impiastricciarsi con molto, molto piacere.
Il corso inizia con una parte teorica, decisamente importante e propedeutica, senza la quale non possono essere assimilati termini e concetti che ritornano ripetutamente durante la fase di pratica. Segue una fase di assaggio, durante la quale si impara a riconoscere i profumi dei diversi tipi di cacao e quindi anche le diverse sfumature di gusto. Pausa. E inizia subito la fase pratica che può essere solo descritta con le foto della presentazione che seguirà...
E' inutile dire che dopo questo corso il cioccolato assumerà di sicuro un aspetto diverso, soprattutto quando lo si andrà a comprare... il palato è diventato molto più sensibile ed esigente e ha imparato a riconoscere tante piccole sfumature che prima non sapeva esistessero. E poi volete mettere la soddisfazione di regalare dei cioccolatini fatti con le vostre mani.
Una mia cara amica (di cui tornerò a parlarvi moooooolto presto) che li ha assaggiati li ha definiti 'commoventi'. E credo che non ci sia definizione più gratificante per un cioccolatino, che riesce a suscitare un emozione così forte, tanto da arrivare alla commozione (per i simpaticoni che vorranno fare la battuta.... non erano al peperoncino...e inoltre era commozione positiva.... ecco). 
Per chi fosse interessato agli altri corsi, cliccare qui.


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14 gennaio 2011

Elenco libri che hanno viaggiato grazie a CIBINLIBRI


Ecco l'elenco dei libri che hanno viaggiato grazie a CIBINLIBRI.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato e che hanno fatto viaggiare cibi, libri e tanto entusiasmo e generosità da una parte all'altra del mondo. 
Ho immaginato a volte per davvero, pacchi contenenti libri che volavano nel cielo e tutto questo perchè un giorno mi sono svegliata con questa bizzarra idea.....
E ne sono stata felice..... e ho imparato che le cose non bisogna solo pensarle, ma anche realizzarle.... anche quelle che ci sembrano assurde....
E, visto che tanta partecipazione ha suscitato questo swap, .... ogni tanto passate di qui, perchè ho in mente tante altre cose bellissime da condividere con voi. 
Non solo libri.....ma tante altre idee che vi, ci vedranno protagonisti di questo 2011, tutti insieme....
Inoltre l'elenco sarà consultabile ogni volta che vorrete in un'apposita pagina a vostra disposizione in alto.
Grazie ancora a tutti voi.
 Anna

p.s.
Se qualche libro ricevuto per questa iniziativa non è nell'elenco, mi farebbe piacere inserirlo, quindi comunicatelo pure via mail o nei commenti. Grazie ancora.


Afrodita (Isabel Allende)
La stanza delle spezie (Frances Osborne)
Spezie da tutto il mondo - (Manisha Gambhir Harkins) - De Vecchi
Petit Fours (autori vari, edizioni Luxury Books)
Francesca e Nunziata  (Maria Orsini Natale)
Buono come il pane (Sergio Gatteschi - ediz. Vallecchi) 
Cucinare con erbe e fiori  (Bottari C.)
La scienza in cucina e l'arte di mangiare bene (Pellegrino Artusi )
Cioccolato (Donna Hay)
Passione Nutella (Clara Vada Padovani)
Cucinare con tartufo (Food editore)
I bicchieri dello chef (Bibliotheca culinaria)
la cucina degli ingredienti segreti
La pittura in cucina (mariani, parisella, trapani ed. sellerio )
The Pioneer woman cooks: recipes from an accidental country girl
Torte creative di Romana Gardani  Ed. Food Editore
"Caffé Babilonia" di Mehran Marsha,
La maga delle spezie di Chitra Banerjee Divakaruni
Kitchen Confidential di Anthony Bourdain
Nel giardino del diavolo di Steward Lee Allen
Pub, isole, incontri
Cupcakes di Luxury Books 
"Estasi culinarie" di Muriel Barbery
" Fusion, nuova cucina-La cucina dell'estate", edizioni Giunti.
"La città che profuma di coriandolo e di cannella. (Le ricette, i sapori e le storie di Damasco)"  di  Marie Fadel e Rafik Schami - Garzanti
Petit Fleurs (AA.VV)
Panettone a due voci (Cracco, Oldani)
Polenta, tutte le ricette
Ricette futuriste (Sara Monti)
La maga delle spezie (Divakaruni Chitra B.)
Tre tazze di te (Greg Mortensen) 
L'ultimo chef cinese (Nicole Mones) 
Fame di pane (Quarenghi Giusi e Mastrangelo Alessandra)
Alla tavola di Yasmina (maruzza-quadruppani)
"Tutti pazzi per le piadine" di Isabel Brancq Edizioni Il castello
"Ricette di osterie d'Italia. I dolci. 620 torte, budini, biscotti, frittelle", collana Le ricette di Slow Food.
365 giorni di dolci
Mango curry e souvenir (Alibhai-Brown Yasmin)
Avanzi di galera. Le ricette dei poco di buono (Guido Tommasi Editore)
Taste the West (Stanislao Porzio - Guido Tommasi editore)
A tavola con gli dei (ricette delle isole Eolie) (Guido Tommaso editore)
Il libro degli Antipasti
Ricette di Sardegna (edizioni della Torre)
Dolci di Sardegna (Edizioni della Torre)
Cioccolato (I Piaceri della Tavola)
Tutti pazzi per le Creme
Gli Arcani Maggiori in Tavola ( Esther Tornabene Aprile e Marinella Pocaterra)
Regali Golosi (Sigrid Verbert)
Torte rustiche ma non troppo - 50 ricette dolci e salate
Riso e risotti (A. Maffè)
*Cosa mangia il pollo che mangi?* di Giada St Amour di Chanaz
*Il gusto del cinema* di Laura Delli Colli
*Soupes salèes, soupes sucrèes* di Roland Durand
Il cucchiaio di cioccolata (Alba Allotta ed.Newton)
Letto e biscotti (Bilston Sarah- ed. piemme)
La cucina delle fiabe:fate,streghe ed elfi ai fornelli Rroberto Carretta ED.il leone verde)
Cucina mediterranea:una raccolta di 100 stuzzicanti ricette (Ed. Gribaudo)
Piccole cocotte (José Maréchal - ed. Bibliotheca Culinaria )
Voglia di cioccolato. Torte, biscotti, praline,dolci al cucchiaio e ricette salate (A Strada - De Vecchi)
Natale ricette, pensieri e parole
Cibi piccanti
Artusi 
Tutti pazzi per le creme
Cioccolato (I piaceri della tavola)
Ricette e piatti d'osteria di una terra tra il Po e la luna (Raccolta a cura di Paolo Mantovani)
Sulle colline moreniche Mantovane (le ricette più sfiziose)
Mantova là dove nasce il riso
Authentic Mexican - regional cooking from the heart of mexico (Rick Bayless)
Sushi
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13 gennaio 2011

Insalatona intellettuale


Questo è il posto dove vivrei, sempre.
Seduta nel mio solito angolo, sul divano di pelle nera, perchè la sedia sarebbe troppo dura a starci così a lungo, con un tavolino tutto mio, dove ho sistemato la solita pila di libri da spulciare, studiare e limare, il blocknotes su cui sto scrivendo, ancora da pagare (ma l'urgenza delle parole è tale...!), il giornale da leggere per vedere se c'è qualcosa che vale la pena fare stasera e in mente solo una vaga idea di quello che desidero mangiare.
Ancora lo stomaco non ha urgenze e quindi non ha deciso.
Intorno a me, gente come me, che ha scelto di star sola in mezzo ad altri che sicuramente si compiacciono della stessa cosa, non perchè misantropi, anzi, ma proprio per tacita condivisione.
Squilla il telefono, interrompe un momento di riflessione, ma è una bella e amabile voce dall'altra parte. Ne approfitto per assaggiare, parlando, questa splendida insalatona che nel frattempo avevo ordinato.
Si organizza la serata. Bacio, chiudo, torno ai miei pensieri.
Devo far presto perchè fra un pò qui si riempirà di gente, troppa per poter restare davvero soli a scrivere.
Io amo questa città, amo questa libreria, amo chi l'ha immaginata e realizzata proprio così e mi piace pensare che abbia pensato proprio a noi, che abbiamo bisogno di parole non solo da dire, ma anche da vedere, con gli occhi e con la mente. Noi che abbiamo bisogno di un luogo sacro dove viene solo chi ama tutto ciò. E trova tutto quello che serve. silenzio, libri, tanti, una poltrona, una matita nera per scrivere e qualcosa da bere e mangiare.
Amo persino la tovaglietta  del vassoio, di carta riciclata e ruvida e di un verde discreto e morbido che mi fa venire voglia di rilegarci un libro per poterla toccare per tanto tempo, tutto il tempo che ci vuole per leggerlo e poi passare ad altro. E per questo devo stare attenta a non macchiarla allora, ma anche se fosse lascerò li  la macchia a ricordo di questo istante e di questo piacere solo mio.
Scriverei per ore, mi sento galleggiare in un fiume tranquillo di parole. Forse sarà meglio anche leggere e mangiare però.
E penso alla faccia che farà la signora alla cassa, vedendo il blocknotes già scritto e la punta della matita già spuntata.
E penso che uno di questi giorni ci ritorno con Claudia, la mia nuova bellissima amica con cui stamattina ho capito si potrà parlare per ore e ore di tutto ciò e magari qui stesso...ormai questo è diventato il luogo dei miei appuntamenti più belli, da un pò di tempo. Chissà...
Ecco qua, sono arrivate due ragazze che hanno interrotto i pensieri 'Aò ricòrdate de telefonà all'aggenzia pè fatte fà il vauscer che sennò nun potemo partì!... Ma hai capido? eccheccavolo ciài sempre a testa artrove te!'. 
Addio momento tutto mio. Siamo arrivati, anzi 'amo finito de scrive'.
p.s. buona l'insalatona, metto la 'ricetta' così non salto l'appuntamento culinario.


Insalatona intellettuale

- mais
- carote julienne
- radicchio
- insalata iceberg
- prosciutto di Praga tagliato a listarelle
- emmenthal tagliato a listarelle

Sistemare tutto come da foto e condire a piacere.
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11 gennaio 2011

orecchiette integrali con salsa di peperoni piccanti

Fuori è buio. Il rumore delle auto che tornano a casa fa intendere che anche questa giornata è passata, finalmente, e che la corsa che si sente è solo impazienza di infilarsi pigiama e pantofole e, davanti a qualcosa di caldo e buono per cena e un buon film da vedere sul divano, per oggi ci si può fermare.
Fatto il giro delle telefonate rassicuranti, si può fermare la mente e godersi un momento di silenzio. 
Domani si ricomincerà a correre, volentieri. Perchè è ritornata la voglia di fare, di incontrare e viaggiare, di organizzare, di nuovo.
Io sono così. MI fermo solo per riposare o quando c'è qualcosa che non va. E in quei momenti identifico la vita, la salute, con la possibilità di correre durante la giornata. L'adrenalina che ti da la carica e ti fa sentire viva. Che ti fa sentire bene dentro. Che ti fa sorridere quando incontri qualcuno e far scambiare velocemente quattro chiacchiere e magari anche un caffè. Ma di corsa, perchè c'è l'elenco delle cose da fare ... ancora e ancora. E ti fa arrivare a casa la sera, stanca ma soddisfatta, di cose fatte e realizzate.
Finalmente.
Questa sarà una settimana bella se tutto va come l'ho immaginata.
Ci saranno incontri e progetti da avviare.
E la cosa mi rende felice.
Racconterò con calma e con foto quello che succederà.
Cercherò di farlo ogni sera al ritorno a casa, come un racconto della giornata appena trascorsa, piena di cose belle da descrivere.
Come questo piatto che ho preparato velocemente, ma che aveva un profumo di buono un sapore fresco e tanti colori da riempirsi gli occhi.....

Orecchiette integrali con salsa di peperoni piccanti

- 100 g di orecchiette integrali a persona
- 1 peperone giallo
- 1 peperone rosso
- 1 peperone verde
- 1 peperoncino piccante
- 1 cipolla
- salsa di pomodoro
- prezzemolo
- olio extravergine di oliva
- parmigiano grattugiato

Mentre si aspetta che l'acqua giunga a bollore, preparare il sugo.
Lavare i peperoni e tagliarli a listarelle.
In un tegame largo e basso mettere un cucchiaio d'olio a persona, mezza cipolla, le falde colorate di tutti i peperoni e far soffriggere per un pò. Salare. Togliere dal tegame la metà dei peperoni e coprire per tenerli in caldo.
Nel tegame quindi aggiungere la salsa di pomodoro e un ciuffetto di prezzemolo.
Nel frattempo versare nell'acqua le orecchiette integrali che, di solito, non richiedono molto tempo per la cottura. 
Poco prima di scolare la pasta, aggiungere un piccolo peperoncino piccante e  frullare con il minipimer il sugo, affinchè restino intrappolati tutti i sapori degli ingredienti. Deve risultare una salsa rossa e cremosa. Aggiustare di sale.
Condire quindi le orecchiette con questa salsa e decorare con le falde di peperoni soffritti e un ciuffetto di prezzemolo crudo. A piacere spolverizzare con parmigiano.
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10 gennaio 2011

Insalata di arance e finocchi con semi profumati


Il mare è ancora mosso e stenta a diventare piatto.
Per fortuna almeno le feste con tutto il loro carico di tensioni, legate alle aspettative, alle preparazioni, ai buoni propositi, sono passate....
I tentativi di repulisti sono in corso con buoni risultati, anche se riesce sempre difficile buttare via quello che si è scartato, pensando che comunque può servire, se non più a te, almeno a qualcuno.
Si vabbè ma a chi?
Ci vorrebbe un enorme contenitore virtuale dove riversare tutto ciò che si vuol vendere o regalare, che non siano i soliti mercatini, o le vetrine con mille condizioni che mi stressano sono a leggerle...
Comunque ... vedremo ci inventeremo qualcosa.

Nel frattempo considerato che non si può passare da un periodo di bagordi alla castità così di colpo, diciamo che ci siamo creati un periodo di disintossicazione graduale da burraco e dalle 'crapule'. Mamma mia quant'è brutta questa parola, ma rende bene quello che succede di colpo durante i giorni delle feste di Natale.
E allora ancora a piccole dosi ci facciamo una cenetta, solo con piatti leggeri e pochi dolci (solo due!!!), ma sempre con i nostri cari amici. Da quelli non vogliamo disintossicarci, anzi più insieme stiamo e meglio ci sentiamo.
Quindi vi mostro qui un'insalata meravigliosa che ci ha preparato la nostra mitica amica C. durante una cena.
Ho cercato di copiarla, ma non è venuta la stessa cosa.... la sua era eccezionale.
Sembra facile, ma soprattutto nelle ricette semplici si vede il genio, poichè i pochi elementi utilizzati devono essere in armonia tra loro.
E l'altra sera nel piatto c'era la poesia.


Insalata di arance e finocchi con semi profumati

- 1 finocchio
- 2 arance
- mezzo limone
- 1 cucchiaio d'olio extravergine di oliva
- 1 spicchio d'aglio
- semi di finocchio
- semi di senape piccante
- semi di sesamo
- pepe

Preparare un'emulsione di olio, succo di un'arancia, succo di limone e aggiungere i semi leggermente schiacciati, l'aglio intero e il pepe.
Eliminare del finocchio la base dura e la parte superiore con le barbe. Tagliare il finocchio in senso longitudinale per ottenere tanti 'nastri' quasi circolari.
Lavarli e metterli in una coppa.
Spellare gli spicchi di un'arancia e tagliarli a pezzi non proprio piccoli e aggiungerli al finocchio.
Condire con l'emulsione e servire.
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5 gennaio 2011

Defrag....


Per il momento, ancora per poco, niente ricette....
Sto facendo spazio, intorno a me e nella mia mente.
E' un pò come quando si fa una pulizia dell'hard disk e un defrag successivo.
Accumulare....
Camminiamo e andiamo avanti mettendo da parte tante cose. Ora lo metto li e poi ci penso.
E così si accumulano libri negli scaffali, ricordi di viaggio, fatture e ricevute, biglietti di cinema e appunti per non dimenticare le emozioni colte al volo, ricette scritte perchè regalate o perchè rubate da libri e giornali, indirizzi di blog da visitare, numeri di telefono volanti, appunti di buoni propositi, scarpe e abiti vecchi che saggiamente sanno di non poter essere più usati, giocattoli e lavoretti che vorrebbero fermare il tempo ma che nel frattempo fermano ormai solo malinconia e polvere, caricabatteria di vecchi telefoni defunti da più di 5 anni, VHS che tanto che ci stanno più a fare se non ho più nemmeno il videoregistratore, e giochi che aspettano da tanto il Natale ma che poi passa senza che li si degni nemmeno di un'occhiata, e ricordi e ricordi, e nostalgie, e voglia di conservare pensando che sia un risparmio, tanto prima o poi ti serve........................


Ariaaaaaaaaaaaaaaaa....................

Due articoli letti in questi giorni mi hanno colpita e fulminata.
Abbiamo bisogno si e no solo di 100 cose per poter vivere.... ed è verissimo.....
Abbiamo bisogno di coraggio sempre e sempre di più per fare, iniziare, affrontare tante cose.
E allora prima di tutto apriamo i garage, guardiamo le librerie, cerchiamo nei cassetti e negli armadi, negli sgabuzzini, nelle scatole, nella mente..... e buttiamo via tutto ciò che, se è coperto di polvere significa che non serve più.
e poi torneremo a cucinare..... e a riempire i nuovi spazi, con nuovi progetti.
E magari tagliamo anche i capelli e li facciamo lisci e corti e rossi.....(mi sa che qui ci vuole troppo coraggio!!!)

Pronti? viaaaaaaaaaaaa......................
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