Il tempo come il vento è volato via. L'anno nuovo non c'è già più. Ma ha lasciato traccia di se dentro di noi.
Un breve e veloce volo indietro per ricordare quello che di bello c'è stato.
Tanto, tantissimo.
Laura, la mia Laura preziosa, il dono più bello del 2010, e poi Aurelia, Loriana, Enza, Alex, e ... gli altri dieci, cento, mille nomi di donne soprattutto che hanno riempito di luce il mio blog, la mia vita, il mio cuore..... ma tante tante davvero.
E' mia abitudine, alla mezzanotte del 31 dicembre, trattenere il fiato con tutto il peso dell'anno appena passato sulle spalle, chiudere gli occhi.... e spiccare il volo verso il nuovo inizio, scrollandomi di dosso il vecchio e aprendomi al nuovo.
Come un quaderno ancora bianco tutto da riempire.
E già ci sono nella mente appunti di progetti e cose belle da segnare sulla carta, da regalare e condividere con tutti.
Per ora posso solo regalarvi una foto che spero vi faccia capire, con il mio cuore in mano, tutto il bene che vi voglio....
Spero ci sarete ancora e ancora.
Ci vediamo il prossimo anno.
Auguri a tutti voi.
31 dicembre 2010
25 dicembre 2010
Buon Natale
Buon Natale a tutti voi !!!!
Ho ricevuto tanti auguri e tantissime belle parole che mi hanno davvero scaldato e accarezzato il cuore.
E' un dono grandissimo quello che ho ricevuto quest'anno.
L'amicizia di persone sconosciute che per un caso hanno incrociato la mia strada e si son fermate.
Stamattina mi son svegliata con un animo leggero e sereno, sensazione che ormai pensavo persa.
Ieri sera, abbiamo trascorso una bellissima serata in attesa della mezzanotte. E tra le tante cose buone da mangiare che con molto piacere ho preparato durante la giornata, tra le risate dei bambini e gli sguardi curiosi dietro la finestra per aspettare BabboNatale, con un'improbabile slitta, e i canti per far nascere Gesù, i sorrisi finalmente rilassati di tutti i miei cari..... ho ritrovato la mia pace.
Grazie a tutti voi che mi avete coccolato in questi giorni, il mio pensiero costante è stato anche per voi.
A volte anche sorpreso di tanto affetto per una persona che in fondo potete conoscere solo attraverso le parole.
Grazie ai mille nomi che qui non potrei riassumere, perchè davvero tanti.
Buon Natale a tutti voi.
Vi voglio bene
Anna
23 dicembre 2010
Dolce Babbo Natale
Fuori faceva freddo, anzi freddissimo....
La neve creava giochi e danze intorno alla luce del lampione.
Finalmente era arrivato il freddo ed era un vero piacere restare in casa al caldo e guardare il mondo infreddolito fuori dalla finestra.
Anche la casa preferiva rimanere in penombra per accogliere meglio lo spirito natalizio.
E lo spirito natalizio entrò, in silenzio, dolce, colorato e luccicante come un Babbo Natale ... di cioccolata.
Tutto intirizzito pensò di riscaldarsi accanto, anzi sul termosifone.
E li rimase... a godersi il piacere di quel calore.
Aspettò, aspettò finchè sentì sciogliersi il freddo in tutto il corpo, e aspettò che quella bellissima sensazione si diffondesse dappertutto.
E passarono così i minuti....
Anche io godevo di quel momento magico.
All'improvviso vidi qualcosa luccicare. Babbo Natale si era mosso, offrendo alle luci un altro lato del suo costume di stagnola.
La magia era compiuta.
Mi avvicinai per toccarlo e capire.
E capii.
Il suo corpo era scomparso. Si era completamente sciolto e tutta la cioccolata di cui era formato si era accumulata, liquida, all'interno del 'costume'.
E così si compì il suo destino.
Presi le forbici.... decapitai Babbo Natale e...... bevvi la cioccolata calda.
Un vero momento magico......
Buono come il Natale deve essere.
Slurp.
21 dicembre 2010
Primo giorno di festa
Mi sento come una cartellata.... fritta soltanto però.
Stamattina quando mi sono alzata il mondo era tutto bianco grigio e nero. E mi sono spaventata, perchè ho detto 'oddio no, ti prego, di nuovo una giornata deprimente'. Poi mi sono accorta che non era la mia mente ad essere despressa bensì.... era il mondo ad essere immerso nella nebbia.
Una nebbia bianca e fitta che però ti lasciava poco respiro e un peso sul cuore che, ultimamente molto provato, aveva proprio bisogno di aria e colori.
Per fortuna mi son rimboccata le maniche, ho lasciato la vanga di cui mi son servita per scavare e scavare questi giorni, doccia, restauro durato almeno un'ora per coprire i segni del passato, profumo buonissimo.... e contenta di me sono uscita, dimenticando la casa e le sue pretese.
Dopo tante commissioni sono andata dalla mia mamma e ho detto 'ora facciamo presepe, addobbi e cartellate'. Tutto oggi.
Ed è arrivata la sera, sono stanca e puzzo di cartellate fritte fino dentro ad ogni riccio biondo della mia testa... ma abbiamo proprio riso tanto e non abbiamo pensato a niente che non fossero cartellate.
E ridevamo di come papà la chiamava di continuo...
Una nota a parte merita la nomenclatura con cui mio padre chiama mia madre. Ogni tanto le cambia il nome a seconda delle sue letture o dell'ispirazione degli ultimi fatti di cronaca...
Una volta la chiamava Geppa, ispirato dal diavoletto buono dei fumetti.
Un'altra volta Stephany, da Beautiful, perchè dice che mamma comanda come lei...
Ora la chiama Cosima, personaggio di recente cronaca che comanda il marito...
Ecc... ecc... insomma lui si auto compiace del ruolo di vittima e lo dice a tutti.....
E da qui il mio spettacolino privato...
Domani si comincia a pensare alla cena della Vigilia e al pranzo di Natale....
18 dicembre 2010
I balordi
Questo è il piede di un uomo. Di un uomo cattivo e balordo. Voglio pensare che il suo cuore sia oscurato da tristezza e miseria. Reso insensibile e cinico da una vita difficile e buia.
Voglio capire.
Nell'animo umano esistono diverse stanze, mille per ogni stagione, una per ogni sentimento, buie o piene di luce, solitarie o piene di amore, puzzolenti o piene di profumi inebrianti, vuote di desideri o zeppe di sogni e speranze, silenziose o ricche di voci e canti.
Ma uno decide da solo dove andare ad abitare.
E l'uomo che una notte ha deciso di distruggere con cattiveria uno dei miei sogni più belli, cosa stava pensando?
E' entrato nella stanza lanciando una pietra, e ha forzato la porta con calci e spinte, fino a spaccarla. Ha passeggiato con scarpe sporche, ha mangiato sulla mia tavola, ha scelto cosa portare via, con arroganza e prepotenza, non pensando che ogni cosa che sceglieva dava gioia a me e ai miei cari. Non conoscendo il valore che aveva per noi. Non sapendo che rappresentavano il nostro piccolo tesoro.
Ha violato un luogo caro, dove c'è stata solo gioia, di costruire, di creare, di cantare e di sognare.
Ha sporcato con la sua indifferenza di estraneo qualcosa che volevo riservare solo alle persone più care.
Spero solo che un giorno possa entrare nella stanza della consapevolezza, dove poter capire il dolore che ci ha portato.
Questo è uno spazio in cui riverso i miei pensieri a volte allegri e a volte, come ora, tristi.
Tornerà il tempo dei sorrisi.
In fondo è Natale.... anche per chi si è preso i suoi regali da casa mia.
11 dicembre 2010
L'uragano e il mio Natale
Ho perso la cognizione del tempo. E dopo un'uragano nell'anima, l'ho appena ritrovato. E' un momento di quiete questa e spero che duri tanto.
A volte davvero la vita sembra un immenso oceano, affascinante di colori e pace e profumi. Con tutte le meraviglie dentro di se che sanno incantare coloro che vogliono scoprirle. Mondi nei mondi, mille colori e mille vite che creano armonie e danze.
Ma come ogni oceano ti sconvolge a volte con la sua potenza che sovverte tutti gli equilibri e tutte le sue bellezze.
E lo vedi come un mostro che sa solo cancellare via in un colpo quanto di meraviglioso aveva saputo offrire prima.
Per fortuna torna a placarsi, non può essere sempre tempesta, e ti insegna ad aspettare altri uragani.
Riflettevo l'altro giorno sul significato del Natale per noi adulti.
Abbiamo gioito di canzoncine, stelle, pecorelle, palline colorate, atmosfere incantate e dolcissime attese negli occhi dei nostri bimbi.
Ma quando i bimbi son diventati adulti anche i nostri occhi sono cambiati. C'è uno sforzo nel voler accomodarsi in un'atmosfera che in realtà chiede spensieratezza e leggerezza, cose che a volte non ci appartengono perchè intorno a noi troppo inutile rumore e troppi pensieri coprono come nubi minacciose il nostro cuore.
Ma é proprio allora che è il nostro cuore stesso che ci insegna a ritrovare, perchè ne ha bisogno, la strada verso la quiete e la serenità.
Basta fermarsi e osservare. E la pace la trovi nelle mani di una nonna che impasta i dolci di Natale con i suoi nipotini. Nei profumi che riempiono l'aria. Nel freddo e nella neve che ti stupisce all'improvviso come una magia. Nelle rughe scoperte e accettate e che sono nella direzione dei sorrisi e non della tristezza. Nella voce di persone lontane che ti chiamano desiderando di essere li con te. Nella voglia di stare insieme che diventa un bisogno, come un abbraccio di tanta gente intorno a te. Nella riflessione sul tempo che passa e segna i nostri volti, ma crea solchi sempre più profondi d'amore dei nostri cuori, perchè amiamo sempre di più. Nella consapevolezza che pur volendo fermare il tempo, la bellezza della vita sta proprio nello scorrere delle stagioni.
Mi fermo qui, basta così. Sono solo felice di aver ritrovato il sapore del mio Natale.
Ci rivediamo presto.
2 dicembre 2010
Formula magica CIBINLIBRI
Formula magica Cibinlibri
Affinchè la magia si compia, nel tempo che scorre tra due lune, iniziare a sussurrare nel vento e nella rete parole che parlano di cibo e di libri, fragili contenitori magici che, grazie a strani segni, portano tra gli uomini brividi ed emozioni.
Lasciare aperta la vostra porta e pian piano si affacceranno occhi curiosi, bocche desiderose, cuori in attesa, e anime inqiete. Ad ognuna sarà dato un nome. e allo scadere della seconda luna, si prepari coppa di profumi e sapori, anice stellato, cardamomo, chiodi di garofano, polvere di zenzero, semi di cumino, grani di pepe, stecche di cannella e petali di rosa. Mescolare il tutto con delicatezza e immergere i nomi.....
Appena la magia dei profumi avrà avvolto e posseduto tutti i nomi, assaporare il momento e .... procedere a combinare a due a due i due futuri prigionieri delle parole.
Che la magia inizi......................
1 dicembre 2010
Pastina del Paradiso
Quando ancora c'era tutto da imparare e la curiosità mi spingeva a sperimentare sapori e accostamenti nuovi, quando ogni ricetta proposta anche dalla scatola della pasta era fonte di ispirazione, e intanto si accumulavano appunti e ritagli in quella che sarebbe diventata la mia agenda delle ricette.... mia madre mi insegnava a cucinare la pastina solo con il brodo vegetale, il brodo di carne o semplicemente con olio d'oliva e parmigiano, lasciando un pò di acqua di cottura....
Una sera, in preda alla malinconia, cercai un'idea da preparare per farmi un pò di coccole.
Ma volevo qualcosa di buono, buonissimo, caldo e saporito. La malinconia era tanta.
Per caso lessi la ricetta consigliata per i 'funghetti', chiamata 'pastina del Paradiso'.
Pretenziosa pensai, ma associando mentalmente gli ingredienti dissi tra me e me che sarebbe valsa la pena tentare.
E il risultato fu una carezza al cuore, che ogni tanto mi concedo proprio quando fuori fa freddo , dentro pure, e la pastina con il semplice dado non basta più.
Arriva il Natale e qui e altrove non c'è per niente aria di festa.
Meno male che non ci abbandona la voglia di fare e organizzare....e cucinare cose buone.
Per i progetti in corso c'è tempo...... ne riparleremo presto...
Pastina del Paradiso
(x 2 persone)
- brodo di dado granulare di ottima qualità
- 150 g di pastina formato 'funghetti'
- 2 fette di prosciutto cotto
- 4 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
- un uovo
- pepe
Appena il brodo giunge a bollore aggiungere il prosciutto cotto tagliato a striscioline sottili.
Quando il brodo avrà ripreso a bollire aggiungere la pastina e girare.
In un piatto sbattere leggermente l'uovo con il parmigiano e il pepe e, appena la pastina è al dente, versare il tutto nella pentola e girare velocemente.
A piacere aggiungere un altro pò di pepe e servire bollente.
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