Madonna, quanto è bello passeggiare qui, in questo mondo di blog, dove parole di donne si riversano e narrano e si raccontano e si sfogano e scambiano idee e ridono quando non piangono.
Leggevo i post di Silvia che mi fa morire quando scrive e avrei voluto stare con lei, in bicicletta durante la sua passeggiata. E stare con lei anche nel post precedente quando è di malumore e dirle che ha ragione a stare così, perchè anche a me, a noi tutte, vengono questi magoni, questi momenti di malinconia, di nervi tesi, magari anche senza motivo o per troppi motivi tenuti dentro.
E penso a tutte le donne, come Silvia, come altre cento, mille che solo qui, in questo mondo blogger, si possono incontrare. Perchè hanno scelto di aprire il loro cuore e di raccontarsi. Per se stesse, ma sicuramente, dopo un pò anche per ritrovarsi con altre donne che lungo le stesse strade simili, troppo simili chissà perchè, possono capire.
Pochi gli uomini in questo mondo. Almeno io non ne conosco tantissimi. A meno che si sentono intimiditi da tanto coraggio nell'aprirsi ai sentimenti, o ci scansano, o ci leggono e non commentano, o non sentono, o vogliono parlare di altro o, semplicemente non ci sono.
Ma la nostra voglia di ritrovarci, come onde di uno stesso mare, ci fa avere un pensiero fisso durante la giornata... 'questa la racconto, anche senza foto, magari la spiego, spiego quello che ho sentito dentro. Però, cavoli, se avessi avuto la macchina fotografica...'
E dopo aver pubblicato un nuovo post, quanto mi piace ricevere i commenti di persone di cui sento davvero la presenza. AnnaFerna, la Pippi, Aurelia, Alex, Saretta, Anna, e tante altre, scusatemi se non vi cito tutte, ma siete davvero tantissime e vi devo davvero tanto. E cosa dire di chi mi ferma per strada nel mio paese e mi dice che le piace leggere quello che scrivo e mi incoraggia e mi spinge a continuare.
La mia autostima è salita a mille, da quando mi scrivete e purtroppo mi sento un pò str... a non poter ricambiare adeguatamente, visto che corro sempre (chissà perchè poi....è la mia natura).
Una cosa però è certa. Sarà pur vero che noi donne avremo mille difetti, ma la nostra capacità di essere sempre presenti, pronte ad abbracciare, pronte alla guerra per tutto ciò che amiamo, pronte al perdono, pronte....... a tutto, ci rende davvero un grande esercito che potrebbe, se ce lo permettessero, cambiare il mondo.
pssssss.... che non è un post scriptum, ma un bisbiglio...... ci sono anche dei fedelissimi lettori uomini che mi leggono in silenzio e che so che mi vogliono bene, se non li cito si offendono e poi come faccio a farmi perdonare?..... Ciao Gnè, Touareg, Gunther, Euge.....
Offro quindi a loro le mie mele&cotogne caramellate allo zucchero di canna.
Ecco com'è andata a finire la raccolta dell'altro post.....
Mele & cotogne allo zucchero di canna
- melecotogne
- mele sode, succose e dolci
- zucchero di canna
Ricettina semplice semplice. Sbucciare le melecotogne e tagliarle a tocchetti. Stessa cosa fare con le mele.
Le dimensioni dei tocchetti variano dai gusti personali. Tener presente che le mele cuociono prima delle melecotogne, quindi tagliare dei tocchetti un pò più grossi per equilibrare i tempi di cottura.
Aggiungere abbondante zucchero di canna o semolato semplice, a piacere.
Versare un filo d'acqua e cuocere in forno caldissimo fin quando lo zucchero sembra caramellarsi tutt'intorno alla frutta.
Si serve come frutta/dolce, a piacere. Da solo o con una pallina di gelato alla vaniglia è sempre un piacere incredibile per il palato.
Hai ragione, le donne hanno mille risorse, mille racconti, tante cose da condividere...non so perchè questa prevalenza di donne nel mondo dei blog, forse perchè stanno più a casa, forse perchè sono più creative, oppure perchè sanno raccontarsi meglio...sicuramente è un mondo vivo, pieno di fantasia e di voglia di condividere e, una volta entrata dentro, non si esce più, talmente ti riempie la vita
RispondiEliminaQuando vengo a trovarti mi sembra di entrare in casa di un amica..anche se non ti conosco personalmente!E questo è bellissimo!
RispondiEliminaPer quanto riguarda le mele cotogne: da bambina mangiavo quintali di gelèè di mele cotogne, erano le mie preferite.Purtroppo ultimamente non
le trovo da nessuna parte.Quindi : sllllluuuuuuuuuuuurppp che buone !!
Ecco!....adesso mi sto asciugando le lacrime e...aspetta.....devo soffiarmi anche il naso!!!....fatto...mannaggia Anna ma come le scrivi tu le cose manco Manzoni....o anzi..Pi-ran-del-lo!!! Sei fantastica e davvero il pensiero che ci separano dal vivo solo 100 km. mi fa una rabbia che non ti dico...meno male che attraverso queste pagine meravigliose che ci siamo ritagliate nel mondo del web, siamo vicine vicine con i pensieri e penso anche con i gesti che infondo ci avvicinano tutte e ci fanno tutte assomigliare ^__________^. E si, hai ragione, siamo un esercito silenzioso che se potesse far sentire le proprie "armi" cambierebbe il mondo perchè come sappiamo amare noi, capire noi e perdonare noi, gli uomini non lo sapranno mai fare!!!
RispondiEliminaOra ti immagino sul tuo divano che aspetti la fine della tua giornata dopo averci regalato questa musica bellissima e questa ricetta coccolosa dei frutti del tuo albero!!! Fantastico che altro vuoi di più dalla vita?....e non dirmi "un lucano" semmai la carezza di una tranese che ti vuole bene. baci e buona notte carissima amica!!!
Questo post nasce dal cuore ed è bellissimo leggerlo!Sono d'accordo con te, esistono persone meravigliose ed è stupendo conoscerle attraverso le loro parole, i loro pensieri e racconti!!!Un bacio grande!
RispondiEliminaSiamo così, come hai scritto tu, con i nostri mille difetti, con le nostre fragilità e con la nostra immensa forza, che non ci vergognamo a confrontarci, a raccontarci, ad aprirci, a commuoverci. Che non abbiamo paura di mostrarci, mentre gli uomini sono più controllati, hanno paura ad aprirsi, hanno paura di apparire diversi da come vogliono apparire. Sarebbe un mondo completamente diverso se solo fosse nelle nostre mani.
RispondiEliminaLe mele cotogne...non le mangio da quando ero piccola, non le vedo in giro da tanto, ma domenica andremo alla sagra della frutta dimenticata, in un borgo bellissimo e sono sicura che tornerò a casa con un cestino pieno zeppo di cose buone!
Ti abbraccio
Sabrina&Luca
Volevo dire che l'ultima volta che ho mangiato le mele cotogne ero proprio piccolina e quasi non ne ricordo il sapore!
RispondiEliminaSabrina
sorrido. mi riconosco e lo sai. mi leggo. ti leggo. alle mele aggiungo cannella e chiodo di garofano,grattata di limone, un pugno di uvetta e me-le rimangio. non mangio cotogne. credo di non averle mai mangiate. vedo tante pere cotogne esistono? andrò a casola, in bici se non piove. e le cercherò.
RispondiEliminaIl mondo del blog permette veramente di sfogarsi e liberare i propri pensieri rimanendo nell'anonimato, forse è questo che spinge moltissime persone a lasciarsi andare, senza paura di essere giudicati!
RispondiEliminaBellissima questa ricetta: delle mele particolari rese zuccherine al punto giusto, per un dessert caldo e coccoloso!
baci baci
Heilà cara Anna,
RispondiEliminaAttirata dalla dolcezza delle tue parole e dei tuoi pensieri mi è impossibile non seguire i tuoi aggiornamenti. A volte commento, altre volte sorrido beata e resto in silenzio... ma comunque ci sono. E queste realtà sono dei mondi sani e genuini che arricchiscono gli animi e permettono condivisioni utili. Gli spunti in cucina sono assolutamente un punto di forza.. come queste melette che cucinerò presto..
Un abbraccio Tesora!
silvia traduce in potenti descrizioni quello che accade tutti i giorni dentro le persone.
RispondiEliminaè un dono il suo.
e anche il tuo.
privilegiata ad avervi conosciuto.
le tue minne non le ho ancora viste ma sto leggendo il libro e mi rapisce.
gesù a rileggere questo commento qualcuno potrebbe equivocare.
anna spiegalo tu che io sto morendo di sonno
Annina, tu riesci sempre a scrivere a parole le emozioni di tutte noi, quello che pensiamo, che vorremmo dire. Altro che forza da leonesse... qui non c'è nulla da scherzare, nessuno si metta sul cammino di una donna determinata nel cercare di ostacolarla, avrebbe lo sventurato di certo la peggio. Beh, grazie e grazie ancora per riuscire sempre ad emozionarmi. Esercita il tuo già perfettissimo inglese, che queste cose non vorrai mica non scrivermele :) UN abbraccio enorme, CHiaretta
RispondiElimina...ora so che erano anche questi tuoi scritti a mancarmi in questo "quasi anno" di assenza dai blog.
RispondiEliminaQuesto piccolo e accogliente angolino da godersi con una tazza di caffè in mano e la tuta da casa stropicciata...il tg in sottofondo e fuori il mondo che corre, corre e corre...grazie Anna!
Io lo faccio spesso con le pere... son ottime... smackk e buona giornata :-D
RispondiEliminachi vuole bene sa aspettare e rispettare anche i silenzi e le apparenti fughe.
RispondiEliminaChi vuole bene, non non porta orologi di solito.