Come spiegare ad un figlio che cos'è la poesia?
Davanti a quegli occhi attenti e spalancati di un ragazzo di 16 anni come puoi non approfittare per lanciare dei fili dorati e portarlo con te nel mondo e continuare, ancora per il tempo dell'attenzione che ti concede, ad essere i suoi occhi, il filtro attraverso cui mostrargli la vita?
Quando era piccolo e pendeva dalle tue labbra, ti guardava negli occhi e gioiva per i tuoi sorrisi, era facile donargli l'allegria. Bastava il tuo tempo, l'allegria, i giochi fatti insieme, i mille baci e farlo addormentare tra le braccia, cantando e guardandolo negli occhi, i tuoi nei suoi, fino ad accompagnarlo nel mondo dei sogni.
Ora è un giovane adolescente, ancora tenero, che gioca nel mondo dei grandi e osa ogni giorno di più, suona musica metal, ma ha gli occhi che brillano e mi chiede all'improvviso 'mamma cos'è la poesia?'.
E vorrei dirgli che la poesia è una capacità interiore che ti permette di vivere la vita da un punto di vista diverso. Certo, ognuno di noi sceglie in maniera inconsapevole uno dei propri sensi per stupirsi ed emozionarsi, ma l'importante è sentire dentro di se questo grande dono.
E vorrei fargli vedere attraverso i miei occhi quanta poesia c'è nelle rughe e nei silenzi degli anziani che si riscaldano al sole dell'estate, vestiti con abito, cappello e bastone, guardandosi lentamente intorno e salutando con un rispetto di altri tempi uno sconosciuto che passa. E fargli sentire il sentimento struggente della malinconia di un giorno di pioggia e spiegargli che anche quando tutto è grigio intorno ci sono sempre i colori degli abbracci e dei sorrisi. E dirgli di fare suo il profumo del pane appena cotto e catturarlo per sempre come una delle cose più preziose del mondo. E spiegargli la bellezza di un ritorno a casa, quando a casa c'è qualcuno che ti aspetta e che ti ama. E pregarlo di non perdere mai la capacità di stupirsi sempre e ancora, davanti a ciò che la vita gli proporrà all'improvviso.
Ma, figlio mio, la poesia è anche nel vento se lo sai ascoltare, trasformando il suo soffio in una carezza, che è solo per te. Nei profumi che il mondo di porterà ad ogni angolo che visiterai. Nella gente che conoscerai e che ti insegnerà mille cose nuove. E....... ancora e ancora.... non finirei mai di mostrare quello che vedo e vorrei che anche tu vedessi, perchè la poesia è ovunque se ti porti l'amore dentro.
Ma, figlio mio, la poesia è anche nel vento se lo sai ascoltare, trasformando il suo soffio in una carezza, che è solo per te. Nei profumi che il mondo di porterà ad ogni angolo che visiterai. Nella gente che conoscerai e che ti insegnerà mille cose nuove. E....... ancora e ancora.... non finirei mai di mostrare quello che vedo e vorrei che anche tu vedessi, perchè la poesia è ovunque se ti porti l'amore dentro.
Ma il bello del percorso che spetta a ciascuno di noi è proprio la scoperta e il viaggio .... fuori e dentro noi stessi.
Magari in un altro momento ti leggerò 'Itaca' di Kavafis.
Ora torniamo alla poesia dei sapori. Tempo fa ho assaggiato per la prima volta la caponata e me ne sono innamorata. Ci voleva un motivo per rifarla e ho aspettato....
Il motivo non è arrivato mai perchè nessuno la conosceva e/o la voleva e allora... l'ho preparata per me (ecchissenefrega nun jò metti?). E me la sono goduta davvero alla grande.
Caponata
- 3 melanzane
- 3 peperoni
- 1 sedano intero
- 1 cipolla grande
- 3 pomodori tipo san marzano
- olio extravergine di oliva
- mezzo bicchiere d'aceto bianco
- sale
- 3 cucchiai di zucchero
- pinoli
- uva sultanina
Tagliare a tocchetti il sedano (senza le foglie), lavarlo e lessarlo.
Tagliare a tocchetti le melanzane, i peperoni e le cipolle e versarle in una padella larga dove avrete messo a scaldare l'olio. Rosolare a fuoco vivace. In un'altra padella larga far rosolare i pomodori tagliati a pezzetti e il sedano scolato. In quest'ultima padella versare le verdure (melanzane, peperoni e cipolla), i pinoli, l'uva sultanina e continuare la cottura fino a quando sembra attaccarsi sotto. Aggiungere lo zucchero e l'aceto. Far cuocere fino a completa evaporazione dell'aceto e quando sembra che lo zucchero sia caramellato e il tutto sembra lucido e glassato. Far raffreddare prima di servire.
ahhh sto pezzettino di pane...tutto in un boccone...
RispondiEliminaCome sempre......grazie e grazie per le belle frasi che scrivi...quando trovo un tuo post lo divoro con gli occhi e lascio che le tue parole si spalmino sull'animo mio perchè sai sempre trovare la chiave che apre il mio cuore.Ciao e continua così
RispondiEliminaMi sono emozionata leggendo queste tue belle parole...sei dolcissima.
RispondiEliminaLa caponata poi è sublime!!
Un abbraccio, Laura!
@ Sciopina... in effetti vederlo desiderarlo e mangiarlo è stato un tutt'uno.
RispondiElimina@ Annaferna... grazie grazie grazie, così alimenti la mia autostima...
@ Laura... grazie anche a te Laura, ma i figli sono gli unici che ti possono aprire così il cuore. un abbraccio anche a te
Buonaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!
RispondiEliminaMa penso che sia stata preparata all'ora della merenda, visto che alle ore 12.05 so dove ti trovavi (hiiii hi hi hi hi. Scherzo, a noi piace la cucina veloce e buona, non sono stata certo a digiuno neanch'io e la mia famiglia.., tutt'altro serviva il digestivo.
Quanto prima ti farò vedere la mia caponata, ha qualche variazione soprattutto nella preparazione.
P.S.
E' stata una bella pausa (?) caffè.
@ Schiavo.net ... l'avevo preparata già ieri, e oggi è ancora più buona. La pausa caffè è stata proprio bella, in quanto 'pausa' e in quanto 'caffè'. Ha messo un pò di colore in questa giornata grigia....
RispondiEliminaAnna, mi sono emozionata leggendo ciò che hai scritto, non è facile dire che cos'è la poesia, ma tu ci sei riuscita benissimo, sono molto vicina al tuo sentire, ma quello che più mi ha emozionato è stato sentire l'amore che ti scorre dentro e ovunque per tuo figlio, immaginare il vostro rapporto così stretto ed è bello, e non è affatto scontato. Ci sono mamme che parcheggiano i figli davanti alle tv o nelle loro stanze e che a malapena riescono ad avere un dialogo e poi ci si chiede perchè questi ragazzi non hanno punti di riferimento, valori, che non siano oggetti o poco più. Questa cosa mi fa infervorare, ieri sera in tv abbiamo visto un servizio in cui si parlava di ragazze quindicenni che si prostituiscono nel circolo scolastico pur di comprarsi ricariche telefoniche, I-phone o cinture firmate. Siamo rimasti sconcertati, ma dove sono i genitori, come fanno ad essere così ciechi? E dov'è finita la poesia per la vita, per le piccole cose? La capacità di meravigliarsi? Io continuo ancora a meravigliarmi e a trovare la poesia ovunque. E' bello leggerti.
RispondiEliminaLa vera caponata l'abbiamo assaggiata questa estate in Sicilia, di solito la preparavamo in modo diverso, facevamo la versione emiliana, ma è bello scoprire la ricetta originale! Un piatto da leccarsi i baffi!
Un abbraccio
Sabrina&Luca
La caponata piace tanto anche a me e la mangio sempre con enorme piacere.
RispondiEliminaBelle le tue riflessioni.
Un abbraccio, ti risponderò presto da me :O)
Buona giornata!
@ Luca and Sabrina... Nella vita si devono fare delle scelte cercando di seguire il proprio cuore (ma a volte anche la necessità). Io ho fatto in modo di stare con i miei figli quanto più possibile, pur lavorando. Ma avevo io questa esigenza e anche qui è un gioco di equilibri per non diventare ingombranti. Ci sono giornate in cui ognuno di noi preferisce stare in un proprio spazio, magari davanti al pc, ma non passa mezz'ora che non arrivi qualcuno per un abbraccio. Mammoni? non lo so, perchè quando sono andati all'estero da soli se la sono cavata alla grande e non avevano alcun tipo di timore. Anch'io vivo però le paure di tutti i genitori, di non poter 'controllare' in tutto i miei figli, e qui subentra la fiducia in se stessi e in loro. Anch'io ci sono rimasta male vedendo quel servizio l'altra sera in TV. E purtroppo anche qui, in paese, si assiste ad un degrado morale incredibile. E non voglio che questa parola 'morale' diventi obsoleta .... a presto.
RispondiEliminaCiao! eh..figuriamoci! neppure i grandi spesso capiscono cosè la poesia...aiuta a guardarsi nel profondo..e forse per questo tanti la ignorano!
RispondiEliminaottima la caponata!! ti avremmo fatto volentieri compagnia!
un bacione
Che bontà!!!
RispondiEliminaUn luogo questo, meravigliosamente accogliente, sono molto daccordo sulla frase di Brillat Savarin, io sono cosi e anche molto daccordo sulle tue proposte goduriose. Ti linko e come tutti ci leggeremo spesso ciao, Max.
RispondiEliminala sensibilità e la continua ricerca dell'attimo perfetto fa parte della nostra natura. i nostri figli ne sono vittime e protagonisti. la speranza è che ne facciano tesoro dell'anima. vero che siamo simili. a presto
RispondiEliminaCerte cose, solo chi ha sentimenti puri, semplici, e profondi puo' non solo scrivere ma riuscire a trasmettere.
RispondiElimina@ Manu e silvia... è proprio vero, c'è chi perde presto il gusto della vita andando avanti.
RispondiElimina@pinky80... grazie mille... sapessi che buona sul pane fresco
@ Max... l'accoglienza che trovate nel mio blog è pari al piacere che provo io nell'ospitarvi. Grazie e benvenuto
@ Mogliedaunavita... benvenuta è un piacere ritrovarti qui sul mio blog. Ti scriverò presto
@ deadiana... spero di poter continuare a comunicare non solo storie ma anche emozioni
A presto
cara anna, io invece ho una bimba birichina ma sensibile di quattro anni che, ogni giorno che passa, insegna sempre di più cos'è la poesia ed anche la saggezza a me, goffa mamma affannata e in corsa... alessia, più di chiunque altro, riesce a farmi osservare ciò che non vedo, ad ascoltare ciò che non sento, mette finalmente uno stop, e mi fa riscoprire un mondo di emozioni e di gioie quasi dimenticate... mi chiedo che mamma sarò da grande, se potrò essere e soprattutto sentirmi il suo punto di riferimento nei momenti difficili dell'adolescenza, lo spero davvero tanto, sai... un caro saluto, a presto
RispondiElimina@ frenci... cara frenci i nostri figli ci danno la possibilità di rivedere il mondo da noi dimenticato attraverso i loro occhi. L'importante è esserci quando ce lo chiedono perchè da soli non lo capirebbero. ecco perchè ora, domani l'importante è essere accanto a lei. Anche in silenzio.
RispondiEliminaA presto
Des photos magnifiques et un beau blog.
RispondiEliminaje reviendrai.
A bientôt.
ecco si..è la notte giusta per scrivere..leggo quasi quotidianamente il tuo blog..quasi sempre prima di andare a dormire, per gustare parole ed immagini nel silenzio della notte e per imprimerle meglio nel mio cuore. Oggi pomeriggio ho passato tre ore con mio figlio ad aprire gli scatoloni di un recente trasloco: sono saltati fuori i suoi disegni dell'asilo, i primi libricini di favole e di poesia, gli albumini da colorare, le letterine di Natale scritte in maniera incerta...E ogni cosa è stata accarezzata, letta e rivissuta insieme...Che emozione e come basta poco per essere felici. Il marmocchio tra le mie braccia e il nintendo dimenticato in un cassetto! Tiè! Grazie Anna..mi hai fatto capire che non è mai troppo tardi...e non sono poi così male come mamma
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