REGOLE
A chiunque riceva il calamaio è concessa massima libertà d'espressione. Che la sua fantasia possa dare un seguito a questa storia appena abbozzata.
Il testo dovrebbe restare entro le mille parole.
I personaggi non hanno un'età ed una personalità definita, abbiamo lasciato in bianco tutto quanto per non dare limiti alla fantasia. Sarete voi che delineerete i caratteri man mano che il racconto prenderà vita.
Una volta scritta la propria parte, l'autore/autrice dovrà passare il calamaio a sua libera ed esclusiva scelta ad un'altra persona e così via via, lasciando che il racconto prosegua il suo corso.
Bisogna esporre il banner e fare il link in modo tale che chi riceve il calamaio possa leggere la storia fin dall'inizio, nonchè il regolamento.
Alla fine del gioco, il nostro, vostro racconto verrà raccolto in un pdf.
(prima parte)
(seconda parte)
(terza parte)
(quarta parte)
(quinta puntata by Annathenice)
Il corridoio dell’ospedale è buio, illuminato solo dai neon blu, scelti per abbracciare nel cuore della notte coloro che non riescono a dormire. Certo questo è un posto proprio strano, dove sembra che tutti i sentimenti dell’umanità possono incrociarsi. Il dolore di una malattia, la speranza che ti sostiene fino alla fine, l’angoscia di una diagnosi, la gioia di una nuova vita che entra urlando in questo mondo.....
Elena corre verso la sala visite, dove è attesa, ma non può fare a meno di guardare quella figura silenziosa, accanto alla finestra a metà corridoio.
Non è la prima volta che la nota. E’ una donna, una giovane donna, sempre sola e pensierosa che guarda fuori da quella finestra e sembra cercare nel vuoto della notte qualcosa che la aiuti o qualcuno che la ascolti. Trascorre gran parte delle sue notti li, ascoltando nel silenzio i deboli pianti al di la del vetro della sala di neonatologia. La sua è una presenza felpata, quasi timorosa. E’ li sola, in attesa, fiduciosa che il tempo le conceda finalmente un dono. Suo figlio. Che in quel momento dorme in una culla di vetro riscaldata e con aria pulita da respirare, vestito solo con un piccolo pannolino che lo copre completamente… E’ nato troppo presto… è piccolo, troppo piccolo per poter respirare e mangiare da solo. 800 grammi di vita pura concentrati in un uccellino senza piume che sorride e sbadiglia e si stiracchia e si addormenta sereno quando riconosce quelle due mani calde che lo cullano lentamente e quella voce che gli canta ‘Listen to me and I’ll sing you a song, and the time will go by ‘till you never know where its gone...’
E lotta ogni giorno con i mille problemi di chi ha anticipato alla 27esima settimana il suo arrivo.
I medici hanno detto che bisogna aspettare e sperare.
Luce è li che sorveglia la notte, pronta a correre ad ogni debole suono che indichi un’anomalia.
E in ogni notte, al buio raccoglie nel suo cuore tutto l’amore che le viene da lontano, dal suo Nathan che per lavoro non può essere li accanto a lei, ma che è comunque li con lei sempre, in ogni attimo.
E immagina quando racconterà al suo piccolo, sorridendo, di queste notti insonni perse nei pensieri e nelle speranze. E si da quasi un appuntamento, sicura che loro tre ci saranno, in un giorno d’agosto, sotto un pergolato in campagna a bere un caffè in silenzio, ascoltando solo il caldo sulla propria pelle e il canto delle cicale.
Basta solo aspettare che il tempo passi e che tutti quei tubi facciano il loro dovere. E che la lotta continui.
‘Le andrebbe un caffè?’La voce di Elena alle sue spalle e due caffè bollenti in mano. ‘Mi sa che questa notte ne abbiamo proprio bisogno’.
Luce accennando un piccolo sussulto di sorpresa, si scuote dal mondo lento dei propri pensieri e sorridendo le dice – Grazie – e inizia a bere e a riscaldarsi l’anima.
E così due donne nell’oscurità, ognuna con la propria storia dentro e con la certezza che non c’è bisogno di un passato per capirsi, si siedono vicine sulla fredda panca del corridoio e, bevendo un caffè, cominciano a riempire la notte di parole.
Lentamente si avvicina il nuovo giorno, i neon blu si spengono, le voci del cambio di turno diventano sempre più invadenti.
Accanto al distributore, altre due figure, sedute una di fronte all’altra, hanno dovuto fare i conti con le proprie paure e i propri pensieri ………
Ora passo il calamaio a Lo che, se vorrà, saprà sicuramente darci le emozioni a cui ci ha abituato.
Il testo dovrebbe restare entro le mille parole.
I personaggi non hanno un'età ed una personalità definita, abbiamo lasciato in bianco tutto quanto per non dare limiti alla fantasia. Sarete voi che delineerete i caratteri man mano che il racconto prenderà vita.
Una volta scritta la propria parte, l'autore/autrice dovrà passare il calamaio a sua libera ed esclusiva scelta ad un'altra persona e così via via, lasciando che il racconto prosegua il suo corso.
Bisogna esporre il banner e fare il link in modo tale che chi riceve il calamaio possa leggere la storia fin dall'inizio, nonchè il regolamento.
Alla fine del gioco, il nostro, vostro racconto verrà raccolto in un pdf.
(prima parte)
(seconda parte)
(terza parte)
(quarta parte)
(quinta puntata by Annathenice)
Il corridoio dell’ospedale è buio, illuminato solo dai neon blu, scelti per abbracciare nel cuore della notte coloro che non riescono a dormire. Certo questo è un posto proprio strano, dove sembra che tutti i sentimenti dell’umanità possono incrociarsi. Il dolore di una malattia, la speranza che ti sostiene fino alla fine, l’angoscia di una diagnosi, la gioia di una nuova vita che entra urlando in questo mondo.....
Elena corre verso la sala visite, dove è attesa, ma non può fare a meno di guardare quella figura silenziosa, accanto alla finestra a metà corridoio.
Non è la prima volta che la nota. E’ una donna, una giovane donna, sempre sola e pensierosa che guarda fuori da quella finestra e sembra cercare nel vuoto della notte qualcosa che la aiuti o qualcuno che la ascolti. Trascorre gran parte delle sue notti li, ascoltando nel silenzio i deboli pianti al di la del vetro della sala di neonatologia. La sua è una presenza felpata, quasi timorosa. E’ li sola, in attesa, fiduciosa che il tempo le conceda finalmente un dono. Suo figlio. Che in quel momento dorme in una culla di vetro riscaldata e con aria pulita da respirare, vestito solo con un piccolo pannolino che lo copre completamente… E’ nato troppo presto… è piccolo, troppo piccolo per poter respirare e mangiare da solo. 800 grammi di vita pura concentrati in un uccellino senza piume che sorride e sbadiglia e si stiracchia e si addormenta sereno quando riconosce quelle due mani calde che lo cullano lentamente e quella voce che gli canta ‘Listen to me and I’ll sing you a song, and the time will go by ‘till you never know where its gone...’
E lotta ogni giorno con i mille problemi di chi ha anticipato alla 27esima settimana il suo arrivo.
I medici hanno detto che bisogna aspettare e sperare.
Luce è li che sorveglia la notte, pronta a correre ad ogni debole suono che indichi un’anomalia.
E in ogni notte, al buio raccoglie nel suo cuore tutto l’amore che le viene da lontano, dal suo Nathan che per lavoro non può essere li accanto a lei, ma che è comunque li con lei sempre, in ogni attimo.
E immagina quando racconterà al suo piccolo, sorridendo, di queste notti insonni perse nei pensieri e nelle speranze. E si da quasi un appuntamento, sicura che loro tre ci saranno, in un giorno d’agosto, sotto un pergolato in campagna a bere un caffè in silenzio, ascoltando solo il caldo sulla propria pelle e il canto delle cicale.
Basta solo aspettare che il tempo passi e che tutti quei tubi facciano il loro dovere. E che la lotta continui.
‘Le andrebbe un caffè?’La voce di Elena alle sue spalle e due caffè bollenti in mano. ‘Mi sa che questa notte ne abbiamo proprio bisogno’.
Luce accennando un piccolo sussulto di sorpresa, si scuote dal mondo lento dei propri pensieri e sorridendo le dice – Grazie – e inizia a bere e a riscaldarsi l’anima.
E così due donne nell’oscurità, ognuna con la propria storia dentro e con la certezza che non c’è bisogno di un passato per capirsi, si siedono vicine sulla fredda panca del corridoio e, bevendo un caffè, cominciano a riempire la notte di parole.
Lentamente si avvicina il nuovo giorno, i neon blu si spengono, le voci del cambio di turno diventano sempre più invadenti.
Accanto al distributore, altre due figure, sedute una di fronte all’altra, hanno dovuto fare i conti con le proprie paure e i propri pensieri ………
Ora passo il calamaio a Lo che, se vorrà, saprà sicuramente darci le emozioni a cui ci ha abituato.
bellissima continuazione!
RispondiEliminabaci baci
che idea meravigliosa, ora mi leggo tutto, anzi me lo stampo, poi commento! proprio una bella iniziativa!
RispondiEliminaeccomi...stampato tutto e letto d'un fiato, quante emozioni, ora fremo per leggere la sesta puntata! Mi piacerebbe leggere anche qualche puntate scritta da Laura dell'antro dell'alchimista e Lo di Galline 2nd life, sono molto brave a giocare con parole ed emozioni.
RispondiEliminaconfermo che è veramente una bella iniziative e mi paice molto anche la tua puntata! Perchè non scrivi una storia intera? mi piacerebbe leggerla!
grazie Anna del tuo commovente racconto!Quanto amore è nascosto in ogni persona ed aspetta solo di essere raccontato , per ricordare a tutti noi quanto splendide siano le persone.Complimenti ed un abbraccio , magari prima o poi , davanti ad un caffè....
RispondiEliminaBrava Anna un racconto che sa emozionare.
RispondiEliminaGrazie
Bella bella bella !! Ho letto tutto e anch'io ho desiderio di leggere la sesta puntata.
RispondiEliminaUn abbraccio, Mela.
P.S.: mi piace la tua idea del bloggers cafè...
Complimenti. Davvero una bella iniziativa e anche una splendida continuazione.
RispondiEliminaPinin
@ grazie a tutte per i complimenti. E grazie anche a coloro che per difficoltà tecniche legate alla pubblicazione dei commenti, mi hanno scritto privatamente. Questa iniziativa è molto bella e spero che ce ne possano essere altre ancora. Sono tante le cose che noi donne riusciamo a sentire e, per fortuna, a mettere fuori. Ora aspettiamo con ansia il prossimo capitolo.
RispondiEliminaUn abbraccio
Anna
grazie di cuore per avermi pensato e per le belle parole, farò del mio meglio...datemi giusto questa settimana...devo consegnare tesi e ho un po' di lavoro...ma la prossima vi porto il capitolo..avete voglia di aspettare? un bacione
RispondiEliminacomplimenti Anna, una bella continuazione e molto commovente..buona notte Tittina
RispondiEliminahttp://tittina.wordpress.com/